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Loredana Bertè: l'11 marzo arriva il nuovo singolo "E' andata così" firmato da Luciano Ligabue

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Loredana Bertè dall’11 marzo sarà in tutte le radio con E’ andata così, l’inedito firmato da Luciano Ligabue. Nello stesso giorno partirà il preorder digitale dell’album “Amici non ne ho… ma amiche sì!” (Tutti coloro che prenoteranno il disco riceveranno anche il singolo) in uscita il 1° aprile per Warner Music.  

Dopo un tour di grandissimo successo di critica e pubblico, la partecipazione ad AMICI come giudice e l’uscita dell’autobiografia, nel 2016 finalmente Loredana Bertè ci regala un nuovo album. 

Un disco corale per celebrare i 40 anni di carriera, prodotto da Fiorella Mannoia e con la partecipazione di alcune tra le più importanti artiste italiane  - Emma, Fiorella Mannoia, Paola Turci, Noemi, Alessandra Amoroso, Elisa, Nina Zilli, Antonella Lo Coco, Aida Cooper, Patty Pravo, Bianca Atzei, Irene Grandi. Per “Amici non ne ho … ma amiche sì” hanno re-inciso alcuni dei brani più significativi del repertorio di Loredana Bertè per celebrare quella che Ligabue ha definito "la più punk tra le cantanti italiane". 

Questa la tracklist ufficiale di “Amici non ne ho… ma amiche sì!”: 

1. E’ ANDATA COSI’ (INEDITO CON TESTO DI LUCIANO LIGABUE)
2. NON SONO UNA SIGNORA (CON EMMA)
3. IN ALTO MARE (CON FIORELLA MANNOIA)
4. LUNA (CON PAOLA TURCI)
5. DEDICATO (CON NOEMI )
6 SEI BELLISSIMA (CON ALESSANDRA AMOROSO)
7. IL MARE D’INVERNO (CON FIORELLA MANNOIA)
8. E LA LUNA BUSSO’ (CON ELISA)
9. LA GOCCIA (CON NINA ZILLI)
10. FOLLE CITTA’ (CON ANTONELLA LO COCO)
11. MA QUALE MUSICA LEGGERA (CON AIDA COOPER)
12. MI MANCHI (CON PATTY PARAVO
13 COSI’ TI SCRIVO (CON BIANCA ATZEI)
14. BUONGIORNO ANCHE A TE (CON IRENE GRANDI)
15. AMICI NON NE HO (TUTTI INSIEME)
16. STIAMO COME STIAMO (CON MIA MARTINI)
17. IL MIO FUNERALE (INEDITO)



Al Teatro a l’Avogaria di Venezia si celebra Goldoni con lo spettacolo “Il servitore di due padroni”

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Lo spettacolo  della compagnia Teatro dell'Orso in Peata, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti,   nello storico teatro veneziano. Una iniziativa promossa dalla Fondazione di Venezia che da vent'anni pubblica e diffonde l'edizione critica di Carlo Goldoni e che vedrà per l'occasione l'introduzione del professor Piermario Vescovo dell'Università Cá Foscari di Venezia che presenterà gli ultimi volumi editi in collaborazione con Marsilio: "Il Festino", "La Scuola di Ballo" e "Artemisia"

Una giornata dedicata al grande autore del settecento veneziano. Domani, Giovedí 10  marzo 2016 presso il Teatro a l'Avogaria di Venezia ( Dorsoduro 1607, Corte Zappa), ore 18.00 si terrá lo spettacolo  "Il servitore di due padroni per baracca e burattini". Una iniziativa, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, promossa dalla Fondazione di Venezia che da vent'anni pubblica e diffonde l'edizione critica di Carlo Goldoni e che vedrà per l'occasione l'introduzione del professor Piermario Vescovo dell'Università Cá Foscari di Venezia che presenterà gli ultimi volumi editi in collaborazione con Marsilio: "Il Festino", "La Scuola di Ballo" e "Artemisia".

 Il servitore di due padroni é proposto nella fortunata rivisitazione del Teatro dell'Orso in Peata, con la regia di Antonella Zaggia e Piermario Vescovo.  Un Servitore appunto per baracca e burattini, con una compagnia composta da cinque donne,  che  rappresentano “in scala” questo capolavoro con l’idea di sfuggire allo stereotipo del confronto o della rievocazione della Commedia dell’Arte, dando vita agli equivoci originata dal bergamasco Arlecchino giunto nella Serenissima per trovare un impiego, ma che alla fine della vicenda ne ottiene ben due. Uno spettacolo che vuole riscoprire qualcosa della commedia goldoniana, soprattutto della sua “meccanica” scenica ad orologeria, che si traduce qui in una “macchina” che contiene lo svolgersi vorticoso dell'azione fino all’invenzione con cui Goldoni aveva completato il disegno originale dell’antiquario francese, Jean-Pierre des Ours de Mandajors, autore del canovaccio di partenza per la Comédie italienne di Parigi. L’invenzione, appunto, di un complicatissimo servizio di Truffaldino, in contemporanea, ai tavoli in cui pranzano separatamente i suoi due padroni, di cui ciascuno non sa nulla dell’altro. Un canovaccio noto che si gioca su vari piani sociali , con gli interpreti che si tiranneggiano a vicenda con esiti drammatici, ma sempre esilaranti.

Più che a un’esile trama per imbandire lazzi e improvvisazioni, il Servitore di due padroni é quasi una raccolta di cover, quelle canzoni che tutti conoscono, che gli interpreti, e non solo i grandi, provano a reinterpretare (e che magari colmano la misura dell’attenzione e del successo nei momenti di crisi di ispirazione e di novità). Se ne era accorto, ascoltandone la musica, nientemeno che Mozart, che racconta al padre in una lettera del febbraio 1783 l’idea, anzi il progetto, di scrivere un’opera, trasformando in libretto la commedia di Goldoni, che si era incaricato di far tradurre in tedesco per l’occasione.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Venerdì 11 marzo alla libreria Lovat di Villorba sarà presentato il libro: “Langenwang ovvero Il disastro della puntualità”

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Venerdì 11 marzo 2016, alle ore 18, alla libreria Lovat di Villorba (TV), Via Newton 13, sarà presentato il libro: Langenwang ovvero Il disastro della puntualità, di Annalisa Bruni e Stefano Pittarello (Padova, Cleup, 2015). Saranno presenti gli autori.

Il libro: Settembre 1951: a Langenwang (Stiria) una comitiva di ferrovieri veneziani e anconetani, al ritorno da una gita di piacere a Vienna con le proprie famiglie, rimase vittima di un incidente ferroviario dalla dinamica molto particolare. Venti persone vi persero la vita.

Langenwang, di Annalisa Bruni, narra la vicenda di una coppia veneziana perita in quel viaggio di rientro a casa. La loro storia è intrecciata a quella dei compagni conosciuti sul treno prima della tragedia.

Il disastro della puntualità, di Stefano Pittarello, ricostruisce invece con documenti d’epoca la dinamica dell’incidente e le voci dei protagonisti, compresa la testimonianza di una sopravvissuta, raccolta a sessantatré anni di distanza.

Raccontare quindi una storia e contemporaneamente la Storia, quella con la esse maiuscola, attraverso un evento che ha toccato non soltanto i diretti protagonisti ma anche una comunità, anzi, la collettività tutta.

Annalisa Bruni, ha pubblicato quattro raccolte di racconti: Storie di libridine (Edizioni della laguna, 2002, finalista al Premio Settembrini-Regione Veneto 2003), Altri squilibri (Helvetia Edizioni, 2005), Della felicità donnesca (Nova Charta, 2008), Tipi da non frequentare (Cleup, 2013). Ha curato numerose antologie di racconti, tra cui, nel 2008, M'ama. Mamme, madri, matrigne oppure no, con A. Cilento e S. Chemotti (Il Poligrafo, 2008). Laureata in lettere, pubblicista, è funzionaria alla Biblioteca Nazionale Marciana. Ha scritto sceneggiature radiofoniche e radiodrammi prodotti e messi in onda dalla RAI, dalla Radio Svizzera italiana, dalla Radio Nazionale Croata e dalla Radio Ceca. Tiene corsi e lezioni di scrittura creativa dal 1998. 

Stefano Pittarello, giornalista professionista, redattore e conduttore di trasmissioni di approfondimento a Telepadova 7Gold. Ha collaborato con quotidiani (Il Sole24Ore, Corriere dello Sport/Stadio, Il Gazzettino), con l'agenzia televisiva H24 di Roma (referente italiano per emittenti straniere) e, nella comunicazione, a varie edizioni di eventi nazionali quali "L'Incontro Nielsen" in Sardegna e "Constructa" a Roma e Bologna. Attivo sul web fin dal 1996, cura il blog www.driocasa.it.

Joe Victor protagonisti a Cortinametraggio

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I Joe Victor non si fermano mai: stanno portando avanti, con grande successo, un'intensa attività live e ora faranno anche una tappa a Cortina, lunga una settimana. Saranno infatti ospiti dell'11a edizione di Cortinametraggio, festival dedicato al mondo del corto a 360 gradi (in cui saranno in gara non solo dei cortometraggi comedy, ma anche webseries e booktrailer), che si terrà dal 14 al 20 marzo.

Uno degli appuntamenti più attesi di Cortinametraggio sarà proprio il concerto che, venerdì 18 marzo, vedrà i Joe Victor salire sul palco del Bilbò Club (alle ore 23.30). “Uno dei nostri sogni era proprio quello di suonare a Cortina, località in cui io tra l'altro ho vissuto per qualche anno, da bambino. Sono emozionato all'idea di rivedere i miei compagni delle elementari” - confessa Gabriele Mencacci Amalfitano, cantante della band, che sarà doppiamente coinvolto dal festival in quanto nella giuria delle colonne sonore. “Questa è la mia prima volta da giurato” - dice - “Ammetto che il giudicare il lavoro degli altri mi mette un po' in difficoltà, ma ho deciso di accettare e di fare del mio meglio”. E aggiunge: “Prima o poi con i Joe Victor sarebbe bello lavorare a qualche musica da film”. Chissà se questo loro desiderio, prima o poi, verrà esaudito.

I Joe Victor sono: Gabriele Mencacci Amalfitano: chitarra e voce ; Valerio Almeida Roscioni: tastiere e voce; Michele Amoruso: basso; Mattia Bocchi: batteria e percussioni. 

Teatro del Pane: Appuntamenti dal 10 al 12 Marzo

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“Works” di Vitaliano Trevisan Giovedì 10 Marzo. “Peli” di Carlotta Corradi Venerdì 11 Marzo. “Nane Oca” a cura di Giovanni Betto con il Coro Code di Bosco Sabato 12 Marzo

Il Teatro del Pane - via Fontane 91, Fontane di Villorba (TV) – propone, questa settimana, un giovedì letterario in collaborazione con Carta Carbone, un venerdì di teatro in collaborazione col Treviso Pride 2016, e un sabato con una lettura recitata in parole e musica.

Lo spazio culturale di Fontane di Villorba, da questa settimana, inaugura anche il primo tassello, il nuovo logo, di quello che sarà il suo cambio di immagine, da qui a giugno, a cura dello staff del Lago Film Fest. Un logo che "segna" i tratti del TdP, come traccia su un foglio, tasselli del percorso che il Teatro del Pane ha sviluppato fin qui, grazie al sostegno ed alla partecipazione dei suoi associati, del suo pubblico. Per quanto attiene la programmazione, sulla scia dei precedenti incontri letterari, giovedì 10 marzo il Teatro del Pane, in collaborazione con Carta Carbone, ospiterà il reading di Works con Vitaliano Trevisan. Insieme a lui, sul palco, Mirko Artuso e Ricky Bizzarro con i suoi innesti musicali. Il reading è tanto più atteso poiché sarà possibile per il pubblico ascoltare, in anteprima, alcune delle pagine del nuovo libro di Trevisan, Works , edito da Einaudi. L’arrivo sugli scaffali è previsto per metà aprile, il più crudele dei mesi, citando La città desolata di T. S. Elliott come sottolinea l’autore, non è perciò un caso.

II protagonista della nuova opera letteraria di Vitaliano ha quindici anni, quando, nonostante il mantra di suo padre sia "non ci sono soldi", chiede al padre, appunto, in regalo una bicicletta nuova, da maschio, perché girare con quella della sorella maggiore significa essere preso in giro dai compagni. Per tutta risposta, il padre lo porta nell'officina di un amico a stampare "teste" di abbeveratoi per uccelli. Da quel momento inizia una "carriera" che è un succedersi di false partenze: dal manovale al cameriere, dal disoccupato al gelataio in Germania, dal geometra al magazziniere, fino allo spaccio di droga e al furto...

Dalle note dell'editore: «Perché trovo sempre un lavoro?, mi dicevo, perché non mi lasciano andare alla deriva in pace? Diventare un barbone. Una delle possibilità che contemplavo. Che contemplo tuttora. Poi non ho coraggio. Mi viene in mente mio padre, il poliziotto Arturo, e la sua divisa, sempre impeccabile; e mio nonno, la dignità con cui indossava il suo vestito da festa. Assurdità che sempre mi ritornano. L'origine è un vestito che uno non smette mai». Con lo stile originale e prodigiosamente classico che ne ha fatto uno degli «autori italiani davvero importanti », come scrisse Stefano Giovanardi, e momenti di umorismo disincantato, Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nord Est, dagli anni Settanta, schiacciati tra politica ed eroina, fino al 2002, quando lui viene riconosciuto come scrittore. E attraverso questa lente, non solo mostra le mutazioni del nostro Paese, ma scandaglia un'intera vita: la storia di una famiglia (che «è sempre una storia di soldi»), il fallimento di un matrimonio, i meccanismi di potere nascosti in ogni relazione.

Vitaliano Trevisan nasce a Sandrigo, in provincia di Vicenza, nel 1960. Dopo una giovinezza trascorsa come impiegato nel settore edilizio e dell'arredamento, si dedica a lavori più manuali fino ad approdare alla letteratura. Dopo alcune prove letterarie di buona levatura, raggiunge il successo nazionale e la notorietà nel 2002 con il romanzo I quindicimila passi, apprezzato dalla critica, che racchiude i pensieri di un uomo, Thomas, dalle mille fobie e dai meccanici comportamenti ossessivo-compulsivi. Il libro ha ricevuto il Premio Lo Straniero e il premio Campiello Francia 2008 (terza edizione del premio Campiello Europa). Nel 2003 è l'attore protagonista, nonché co-sceneggiatore, del film Primo amore di Matteo Garrone, girato a Vicenza, in concorso al 54mo Festival di Berlino. È attore nel film Il riparo di Marco Simon Puccioni (miglior film al festival di Annecy nel 2007), oltre che nel film Dall'altra parte del mare di Jean Sarto. Nel 2009 haun importante ruolo nella serie televisiva R.I.S. Roma - Delitti imperfetti di Fabio Tagliavia.

I suoi testi teatrali sono stati messi in scena da Valter Malosti, Renato Chiocca e Toni Servillo; di recente pubblicazione per Einaudi i Due monologhi, ossia Oscillazioni e Solo RH portato in scena nell'edizione del Festival delle Mura 2007 da Roberto Herlitzka. Nel 2012 il regista Michele Angrisani scrive il copione di uno spettacolo teatrale liberamente tratto dal romanzo Il ponte. Un crollo; questo verrà poi portato in scena dalla compagnia teatrale Il Canovaccio, per la regia di Antonello Pagotto e con Diego De Francesco nella parte del protagonista. Apertura ore 19.30, cena ore 20.00, spettacolo ore 21.30. Contributo cena: € 25. Contributo spettacolo: € 10. Formula cena + spettacolo: € 35.

Venerdì 11 marzo sarà invece dedicato allo spettacolo teatrale Peli di Carlotta Corradi, interpretato da Alex Cendron e Alessandro Riceci per la regia di Veronica Cruciani. Una commedia che rappresenta la seconda collaborazione fra Teatro del Pane e Treviso Pride 2016. Due donne giocano a Burraco, l’una di fronte all’altra. Una distribuisce le carte. L’altra le raccoglie. Un gioco educato, una conversazione formale, quella confidenza propria dei rapporti adulti, appesantiti da una vita di non detti. Una è vedova perché ha perso il suo uomo, il suo amore, l'altra è vedova pur non essendolo. Il passato e il presente gettano le due donne in un continuo scambio di potere. Domina una e l’altra soccombe, poi viceversa. Le carte seguono, bilanciano, enfatizzano gli attriti. Finché qualcosa interrompe il meccanismo di un dialogo borghese per entrare nella dimensione dell'emozione e dell'istinto.

Ma l’interpretazione di quelle due donne, Melania e Rossella, è brillantemente affidata ad attori di sesso maschile. Lo spostamento dell’identità di genere, con la naturale forzatura espressiva che comunque comporta, il trucco, il travestimento, l’ostentazione di atteggiamenti femminili sono d’altronde, nella metafora teatrale, il passaggio indispensabile per approdare alla sincerità reciproca rivendicata da Melania, cui si può solo pervenire attraverso un emblematico denudamento. Al culmine dello scontro, infatti, le due s’insultano, si malmenano, si rotolano a terra, lottando fisicamente, come maschi. Si strappano di dosso gli abiti e le parrucche, e, ritrovando la propria autentica fisionomia, scoprono anche la possibilità di comunicarsi apertamente quell’intimità in precedenza negata. Apertura ore 19.30, cena ore 20.00, spettacolo ore 21.30. Contributo spettacolo: € 12. Formula cena + spettacolo: € 37.

Infine, sabato 12 marzo, sarà la volta di Nane Oca, lettura recitata in parole e canzoni, tratta dal libro di Giuliano Scabia, curata e interpretata da Giovanni Betto con le canzoni e gli scherzi musicali del coro Code di Bosco. In Nane Oca c'è un suonatore di viola pomposa. E poi una bellissima fata, suonatrice d'arpa. Dal loro amore nasce Giovanni. E poi c'è suor Gabriella. E poi si fa l'amore. E poi c'è il ciarepin. E Giostrina. E c'è Pava Pavessa Carezzaventi. E il fiume Bachibach Bachilione Bachì. E l'albero della piazza dei Frutti. E poi c'è il professor Pandolo. E, soprattutto, c'è l'Uomo Selvatico. Ma poi, alla fine delle fini, riuscirà Giovanni-Nane a trovare il vero momòn? E qua si vuole troppo. Perché questo è tutto da vedere. Fra un racconto e l'altro, fra una canzone e l'altra, fra un suono garbino e una musica che è molto, molto, molto momòn...
Giovanni Betto si è formato con diversi attori e registi, fra cui Mirko Artuso, Andrea Pennacchi, Ramiro Besa, Giacomo Rossetto, Anna Tringali, sulla drammaturgia col regista e drammaturgo Giorgio Sangati, sulla commedia dell’arte con l’attore Fabrizio Paladin e il Teatro del Norte di Oviedo, sulla lettura scenica con l’attore e lettore Livio Vianello. Ora si dedica al teatro, alla lettura scenica e alla formazione sulla lettura espressiva. Con Effetti Personali Teatro debutta nel 2010 con “Un principe, una volpe, una rosa”, liberamente ispirato a “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry e nel 2012 porta in scena il monologo "Una colomba", di Luciano Colavero, testo finalista al Premio Riccione, per la regia di Vincenzo Ercole. All'orizzonte il monologo “Ma fai piano però”, da lui scritto e interpretato, per la regia di Mirko Artuso, dedicato al nonno disperso in Russia e a tutti coloro che avrebbero potuto esserci, ma non ci sono stati...

Il coro Code di Bosco nasce nell’ottobre del 1988 a Orsago da una decina di appassionati dicanto popolare e di montagna, coordinati da Gilberto Buriola. L'interesse spazia fin da subito dal canto tradizionale a quello d'ispirazione popolare, fino ad arrivare alla tradizione trevigiana. Verso la fine degli anni ’90, il Coro assume la consistenza necessaria alla partecipazione a eventi e rassegne di rilevanza internazionale, con concerti in Francia, Germania, Croazia e ai “Tre Confini” fra Italia, Slovenia e Austria. Nel 2001 avviene la consacrazione con il primo posto al “Concorso corale della provincia di Treviso”, ottenendo anche il premio speciale della Giuria. Dal 2002 il Coro propone ogni anno il “Concerto Itinerante”, ambientato, in maniera suggestiva, sulle pendici del nostro caro Cansiglio, nei suoi boschi, nelle sue borgate e nelle sue “casere”, con l’esibizione finale sulla panoramica vetta del Col Alt che guarda proprio le code del bosco del Cansiglio. Nel 2003 ottiene il quinto posto al “Concorso Corale Nazionale di Vittorio Veneto”, sezione canto popolare. È degli ultimi anni l'amicizia col maestro Giorgio Susana, che ha armonizzato per il coro Code di Bosco alcune canzoni di particolare successo. Importante: appesa alla cintura di ciascun corista c'è una cosa fondamentale, specie quando c'è da brindare, e che preserva dall'uso di bicchieri, peggio se di plastica. Un piccolo contributo all'ambiente, ma un grande contributo alle nostre pance e alla nostra gioia: è il Gamèl (o gamelìn, o pignatèl, o tecét, o gavetìn o... vedete voi...). Apertura ore 19.30, cena ore 20.00, spettacolo ore 21.30. Contributo cena: € 25. Contributo spettacolo: € 10. Formula cena + spettacolo: € 35.

Per info: info@teatrodelpane.it

Come arrivare al Teatro del Pane: http://teatrodelpane.it/contatti/

Recoaro Terme: Presentazione del volume "Abitare il mondo"

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Stasera, Mercoledì 9 marzo 2016,  alle 20.45, presso il Teatro Comunale Neri Pozza di Recoaro Terme sarà presentato il libro “Abitare il mondo. Viaggio nell’evoluzione dello spazio umano”. Saranno presenti gli autori Iago Corazza e Greta Ropa. Serata ad ingresso libero

di Emanuele Bellato

“Ubi bene, ibi patria” è un’antica espressione latina traducibile in: “la patria è dove si sta bene”. E cos’è in fondo un’abitazione se non una piccola patria, un microcosmo dove si intrecciano relazioni e dove si condividono gioie e dolori? Da questo assunto sembrano essere partiti per la loro ricerca (etnografica ed architettonica), realizzata per National Geographic, il fotografo bolognese Iago Corazza e sua moglie Greta Ropa. Grazie alle meravigliose foto, affiancate da testi altrettanto efficaci, il lettore ha la possibilità di vivere un’esperienza unica: ovvero entrare nelle case del mondo.

Il viaggio parte dall’assenza, di chi non ha un tetto sotto cui ripararsi. Scrivono gli autori: “La casa, nella sua fondamentale importanza materiale e simbolica, si manifesta anche nella sua assenza”. Così, a Kolkota, la “casa” diventa una improvvisata zanzariera rattoppata sotto la quale riposare; una dignità che sembra smarrirsi nelle grandi metropoli dei paesi cosiddetti sviluppati, come Tokyo, dove i senza tetto sono gli invisibili, gli emarginati. E poi le abitazioni tendate delle popolazioni nomadi o il brulicare di vite sospese sui tubi negli slum indiani.

Il viaggio di Iago e Ropa prosegue con l’ “essenza”, dove le costruzioni sono dettate esclusivamente dalla funzionalità. Si passa dalle abitazioni aeree della Nuova Guinea, costruite sugli alberi, ai castelli d’argilla, protetti dai tradizionali feticci, dei Lobi in Burkina Faso, alle capanne di paglia e bambù dei Konyak, i tagliatori di teste, fino a Ganvie, detta la Venezia d’Africa, un villaggio costruito su palafitte, situato nel Benin.
L’evoluzione avviene quando dalla necessità si passa all’estetica. Tipici esempi sono le Kasbah marocchine, realizzate in pisé: impasto di terra cruda e paglia, oppure le decorazioni pittoriche, realizzate dalle donne, delle case dei Gurunsi in Burkina Faso o ancora gli straordinari murales, carichi di simbolismo, degli Ndebele nell’Africa meridionale che sembrano strizzare l’occhio al costruttivismo russo per le geometrie ed alla pop-art per la vivacità dei colori.

L’ultimo capitolo del poderoso volume è dedicato all’utopia dell’abitare, ovvero quelle città ideali immaginate e diventate realtà. Per esempio Sertan, la dimora dello spirito, città studio del buddismo. Buzescu, in Romania, regno rom di abitazioni, dal discutibile gusto kitsch, esibite ma non vissute. E ancora in Turkmenistam, dove i governanti autocelebrando il proprio potere e saziando la sete di vanità creano negli spazi pubblici un vuoto più vasto e solitario dello stesso deserto ai margini della città.

Ho citato solo alcuni esempi, ma le foto, così come le descrizioni riguardano molti angoli del mondo, perlopiù poco noti, se non addirittura sconosciuti al grande pubblico. In realtà, la singola potenza di ogni foto, o sarebbe più corretto dire di ogni singola opera d’arte, sembra raccontare altre storie dettate dall’immaginazione personale. Ricordo una interessante rubrica curata qualche anno fa, mi pare su l’Unità, da Walter Veltroni, in cui una volta alla settimana partiva da una foto per raccontare una storia. Un esercizio letterario o semplicemente un gioco che potrebbe essere fatto per tutte le foto di “Abitare il mondo” per scoprire che in fondo, a qualsiasi latitudine, siamo tutti uguali con lo stesso desiderio di protezione e calore che solo una casa può dare, e non importa se si tratta di una tenda o di una palafitta. La casa è dentro di noi, nella profondità misteriosa della nostra anima. 

Paesaggi di villa. Architettura e giardini nel Veneto

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San Zenone degli Ezzelini, villa di Rovero Bonotto, le vecchie serre e il Giardino di fiori (foto di Stefano Maruzzo)

Presentazione pubblica venerdì 11 marzo ore 17.30, spazi Bomben, Treviso

Il paesaggio di Villa Emo a Fanzolo di Vedelago «è un paesaggio di geometrie che regolano e tengono insieme entità diverse, ordinando canali di derivazioni, filari alberati, siepi, strade e partiture architettoniche, confezionando un mondo in cui si fondono saperi, storie e vite diverse»; il giardino di villa Barbarigo a Valsanzibio «è il più spettacolare e intrigante, oltre che il meglio documentato, conservato e studiato giardino veneto dell’età barocca», mentre quello di Villa Pernumia, Maldura, Emo Capodilista a Rivella di Monselice costituisce «un esempio, fra i pochi in Veneto, di come si possa operare nell’innovazione mantenendo una forte continuità nel racconto, con scelte coraggiose e lungimiranti».
Villa Emo Capodilista a Montecchia di Selvazzano (foto di Stefano Maruzzo)
Sono alcuni dei casi di studio affrontati nel libro Paesaggi di villa. Architettura e giardini nel Venetodi Giuseppe Rallo, Mariapia Cunico e Margherita Azzi Visentiniche sarà presentato venerdì 11 marzo alle ore 17.30 agli spazi Bomben di Treviso.

Promosso dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con l’Istituto Regionale Ville Venete, l’incontro pubblico con tutti gli autori e la testimonianza di Lionello Puppi, antesignano dei moderni studi e ricerche in materia, sarà coordinato da Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Benetton.
Il lungo Viale di Villa Emo a Fanzolo (foto di Stefano Maruzzo)
Edito da Marsilio e sostenuto dall’Istituto Regionale Ville Venete, il volume ha al centro lo studio dell’evoluzione del rapporto tra la villa veneta e il paesaggio attraverso il confronto tra una vasta documentazione, manoscritta e a stampa, costituita da testi scritti, disegni e fotografie aeree, rivelatesi strumento fondamentale per la individuazione e la lettura degli elementi persistenti che ancora oggi, in modo stupefacente, tengono insieme ampi brani di paesaggio.

A partire dalla metà del Quattrocento il fenomeno villa veneta si è reciprocamente intrecciato con l’evoluzione e il disegno del paesaggio definendo nell’arco di quattro secoli dei veri e propri sistemi territoriali, in genere strutturati intorno a un elemento geografico o infrastrutturale di riferimento. In molti casi i diversi complessi di villa sull’acqua, di pianura, di collina, di lago si sono caratterizzati per le costanti organizzative che hanno condizionato sia la parte costruita del sistema che la più generale organizzazione degli spazi aperti, dal giardino, alla corte, al brolo, alla campagna. In altri casi la presenza di singoli nuclei di villa ha generato un paesaggio strutturato in relazione alle diverse componenti architettoniche e funzionali.

Il libro affronta inoltre questioni fondative per individuare metodi e strategie di tutela, di progetto e di gestione, intesi come preziose occasioni di riqualificazione e valorizzazione anche di un territorio e della sua storia, con l’analisi di alcuni casi particolarmente significativi, oggetto in questi ultimi anni di importanti interventi di progetto e di politiche di tutela e di buon governo.

Per informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it, www.fbsr.it.

Gli autori

Giuseppe Ralloè direttore architetto preso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso e direttore del Museo di Villa Pisani a Stra, responsabile scientifico di master, docente di corsi di restauro del giardino storico al MiBACT e presso università italiane e straniere. E’ autore di numerosi restauri di architetture e di giardini storici nel nord Italia, si saggi e volumi sullo studio del paesaggio storico, del giardino e della loro tutela e valorizzazione.

Mariapia Cunicoè professore associato all’Università Iuav di Venezia, responsabile scientifico di master, corsi di progettazione e analisi paesaggistica e di restauro del giardino storico presso università italiane e straniere. Responsabile di ricerche su argomenti inerenti la storia del paesaggio e del giardino veneto, è autrice di numerosi saggi e volumi sull’attività didattica e di ricerca. Svolge attività professionale occupandosi di progetti di giardini e parchi storici.

Margherita Azzi Visentini, docentedi Storia dell’architettura al Politecnico di Milano, membro di varie istituzioni culturali italiane e straniere (tra cui l’Istituto Veneto di SS.LL.AA.) e comitati scientifici (tra i quali l’ISCCL ICOMOS/IFLA), visiting professor a Dumbarton Oaks, al CASVA e al Yale Center for British Art, è autrice di numerose pubblicazioni, tra cui dieci monografie. Si è occupata soprattutto del Palladio, della sua fortuna nel mondo anglosassone, dell’architettura della villa e del giardino nel mondo occidentale.

Arriva la Banda ultra larga in Polesine

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Per l’on.Crivellari positivo l’intervento del Governo e l’accordo con la Regione. A breve il sottosegretario Giacomelli a Rovigo.

“La banda ultra larga sarà una opportunità per economia locale e qualità della vita”. Cos’ l’on.Diego Crivellari parlamentare in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati dopo la decisione del Governo di finanziare la connessione ultra veloce a 100Mbps in tutta la Regione Veneto.“Non è più un sogno - ha continuato Crivellari - la banda ultra larga per tutti ed il Veneto avrà finalmente una connessione internet veloce in grado di abbattere il cosiddetto digital divide. Oggi, in Veneto ma allo stesso modo anche il Polesine, vede la presenza di una banda di 30 Mbps per il 20,1% delle unità immobiliari mentre la connessione a 100 Mbps raggiunge solo il 4%. Ne prossimo triennio (2016-2018) è previsto che il 16% delle unità immobiliari del territorio regionale vengano coperte da banda ultra larga. Lo scorso 11 Febbraio è stato raggiunto un accordo con le Regioni per la cooperazione e la condivisione di obiettivi e risorse al fine di velocizzare lo sviluppo della banda ultra larga in tutti i territori, compresa ovviamente la provincia di Rovigo. In termini di numeri siamo a 315.810.955  di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione (messi a disposizione dallo Stato) 40.000.000 di euro da fondi POR FESR 2014-2020 e 43.000.000 di euro fondi da FEASR 2014-2020 (messi a disposizione dalla Regione).Saranno coperti tutti i Comuni del Polesine come: Bagnolo di Po, Canda, Castelguglielmo, Ficarolo, Gaiba, Salara, San Bellino, Trecenta, Adria, Corbola, Papozze, Pettorazza Grimani, Ariano nel Polesine, Corbola, Porto Viro, Taglio di Po, Badia Polesine, Ceneselli, Giacciano con Baruchella, Lendinara, Trecenta, Loreo, Rosolina, San Martino di Venezze, Crespino, Guarda Veneta, Ceregnano, Crespino, Villanova Marchesana, Bergantino, Calto, Castelmassa,  Castelnovo Bariano, Melara, Adria, Loreo, Canaro, Occhiobello, Fiesso Umbertiano, Fratta Polesine, Pincara,  Stienta e Rovigo. Da anni il territorio ci chiede a gran voce di poter disporre di connessioni che permettano aumenti di produttività e diminuzione di costi. Oggi - ha concluso Crivellari - a questa richiesta è stata data una risposta concreta. Nei prossimi giorni organizzerò un evento pubblico di presentazione del piano per la banda ultra larga in Polesine alla presenza del Sottosegretario Giacomelli”.



La carica dei 200 domenica al 4° Trofeo Judo Città di Mestre "Andrea Rossato"

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La carica dei 200 domenica al 4° Trofeo Judo Città di Mestre “Andrea Rossato” al Palasport di Via Olimpia. Nella classifica a squadre vince l’A.S.D. Judo Vittorio Veneto. Un successo per gli organizzatori: Fondazione Andrea Rossato, Judo Kwai Mestre e Comitato Veneto Judo della Fijlkam.
Un vero successo il 4° Trofeo Judo  Città di Mestre “Andrea Rossato” che si è svolto domenica 6 marzo al Palazzetto dello sport di via Olimpia. Sono stati 200, infatti, i giovanissimi atleti che hanno aderito all’evento e si sono sfidati sul tatami mestrino in ricordo di Andrea Rossato.
E a trionfare nella classifica a squadre è stato l’A.S.D. Judo Vittorio Veneto, seguito dall’A.S.D . Nuova Opide e dall’ A.S.D. Judo Kodokan Maserada S.
Una mattinata all’insegna del più nobile gesto atletico che si ispira all’educazione, al benessere e al divertimento dei più giovani; ovvero i principi fondamentali delle manifestazioni e delle iniziative della Fondazione Andrea Rossato.
Il 4° Trofeo Judo Città di Mestre “Andrea Rossato”, organizzato con la preziosa collaborazione del Judo Kwai Mestre e della Fijlkam - Comitato Veneto Judo, è stato  patrocinato dalla Regione Veneto, dal Comune di Venezia, dall’Ussi Veneto, dal Panathlon International Mestre e da Sportinsieme.
Al termine delle gare, a premiare i giovani judoka sono stati: Giuseppe Casellato Presidente del Comitato Veneto Judo della Fijlkam; Fabrizio Coniglio, Presidente del Panathlon International Mestre; Mauro Rossato, Presidente della Fondazione Andrea Rossato e il quindicenne mestrino Luca Rafaniello, dell’Asd Judokwai Mestre, campione italiano Esordienti B di judo nella categoria fino a 45 Kg.
Il Trofeo Città di Mestre è anche una delle sette tappe del 4° Circuito Veneto Judo “Andrea Rossato” - riservato alle classi Esordienti A maschile e femminile - iniziato a Tarcento il 30 gennaio, si concluderà domenica 8 maggio a Cittadella con il Trofeo Città Murata, dopo essere passato attraverso i trofei di Grisignano, Vittorio Veneto, Pederobba e Montebelluna.
Un itinerario sportivo impegnativo il cui premio finale oltre a medaglie e coppe contempla anche quest’anno uno stage all’insegna del divertimento e dello sport per i migliori atleti del Circuito. Si tratta del “Campus Castel Tesino 2016”, da giovedì 14 luglio a domenica 17 luglio 2016. 
La sfida di domenica  scorsa rientra nel Campionato Veneto Judo Esordienti A (classe 2004) ed Esordienti B (classe 2003 e 2002); così come per il “Gran Premio Veneto 2016” Esordienti B.
Per visualizzare le foto dell'evento e le classifiche ufficiali visita il seguente link: 4°Trofeo Judo  Città di Mestre “Andrea Rossato”

Omaggio a Hirokazu Koreeda: dal 13 al 28 marzo al MIC - Museo Interattivo del Cinema

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Still walking

Dal 13 al 28 marzo 2016 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta Omaggio a Hirokazu Koreeda.

In programma alcuni dei suoi capolavori, a partire dall’ultimo, Little Sister, che racconta la storia di tre sorelle che dopo la morte del padre, che le aveva abbandonate, fanno conoscenza con la nuova famiglia di lui, in particolare con la loro sorellastra adolescente.
Air doll
Fra gli altri film in programma, Nessuno lo sa, fra i suoi più famosi, premiato nel 2004 al Festival di Cannes per l'interpretazione del giovanissimo Yagira Yuya, che racconta un fatto di cronaca che riguarda quattro fratelli abbandonati dalla madre in una lenta ma inesorabile discesa verso l’orrore; da non perdere Air Doll, presentato al Festival di Cannes nel 2009, storia surreale di una bambola gonfiabile che diventa umana e si innamora del suo proprietario; il meraviglioso After Life, film visionario ambientato in un Limbo fra la terra e il paradiso dove le persone devono scegliere un unico ricordo da tenere con sé per tutta l’eternità; Father and Son, riflessione sulla paternità, sul tempo in una storia di scambio di neonati in culla; Maborosi, storia di tormento e dolore di una donna che ha perso il marito e in passato la nonna, e ora dovrà misurarsi con se stessa e ritrovare la sua serenità interiore; I Wish, dove i protagonisti sono due fratellini separati a causa del divorzio dei genitori, che non si rassegnare a stare divisi e conquistano lo spettatore per la loro purezza, spontaneità e meravigliosa vitalità, e infine Still Walking, ambientato nel corso di una sola giornata estiva, durante la quale i figli di una coppia di pensionati fanno ritorno alla casa di famiglia per commemorare l'anniversario della morte del figlio maggiore e rivisitare vecchi problemi e risentimenti. 
Nobody Knows
Schede dei film e calendario

Domenica 13 marzo
h 17.00 Little Sister (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2015, 128’ con Haruka Ayase e Masami Nagasawa)
Tre sorelle abbandonate dal padre conoscono, dopo 15 anni, la sorellastra adolescente e la invitano a casa loro. Potrà nascere una nuova famiglia libera dal passato?

Martedì 15 marzo
h 15.00 Still Walking (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2008, 114’, v.o.sott.it. con Hiroshi Abe e Yoshio Harada)
Dramma familiare che si svolge nel corso di un solo giorno d'estate.

h 17.15 Nobody Knows (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2004, 141’, v.o.sott.it. con Yuuya Yagira e Ayu Kitaura)
Ispirato da un reale fatto di cronaca il film racconta l'orrore dell'indifferenza in una società che non vede più i bambini come una preziosissima risorsa ma solo come un freno alla libertà degli adulti.

Venerdì 18 marzo
h 15.00 Maborosi (Hirokazu Koreeda, Giappone, 1995, 110’, v.o.sott.it. con Makiko Esumi e Takashi Naito)
Yumiko non si rassegna in seguito alla perdita di due persone a lei care: la nonna ed il primo marito, entrambi scomparsi in circostanze misteriose.

h 17.00 Air Doll (Hirokazu Koreeda, Giappone, Giappone, 2009, 125’ v.o.sott.it. con  Jô Odagiri, Du-na Bae)
Storia di una bambola gonfiabile che pian piano diventa sempre più umana, innamorandosi del suo proprietario, commesso di una videoteca.

h 19.15 After life (Hirokazu Koreeda, Giappone, 1998, 118’v.o.sott.it. con Arata Iura e Susumo Terajima) Una volta morti, gli uomini possono portare nell'aldilà un solo ricordo. Per questo alle porte del paradiso alcuni consiglieri aiutano nella scelta del ricordo più prezioso.

Sabato 19 marzo
h 17.00 I Wish (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2011, 128’ v.o.sott.it. con Koki Maeda e Cara Uchida)
Un film che racconta l’immensa vitalità dei bambini.

Domenica 20 marzo
h 17.00 Father and Son (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2013, 120’ con Masaharu Fukuyama e Machiko Ono)
Una profonda riflessione sulla paternità, che interroga il sangue, il tempo e il sentimento

Mercoledì 23 marzo
h 17.00 Nobody Knows (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2004, 141’, v.o.sott.it. con Yuuya Yagira e Ayu Kitaura) Replica

Giovedì 24 marzo
h 15.00 Still Walking (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2008, 114’, v.o.sott.it. con Hiroshi Abe e Yoshio Harada) Replica

h 17.15 I Wish (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2011, 128’v.o.sott.it. con Koki Maeda e Cara Uchida) Replica

Venerdì 25 marzo
h 14.45 Father and Son (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2013, 120’ con Masaharu Fukuyama e Machiko Ono) Replica

h 17.00 Maborosi (Hirokazu Koreeda, Giappone, 1995, 110’, v.o.sott.it. con Makiko Esumi e Takashi Naito) Replica

h 19.00 Air Doll (Hirokazu Koreeda, Giappone, Giappone, 2009, 125’ v.o.sott.it. con  Jô Odagiri, Du-na Bae) Replica

Sabato 26 marzo
h 15.00 After life (Hirokazu Koreeda, Giappone, 1998, 118’ v.o.sott.it. con Arata Iura e Susumo Terajima) Replica

h 17.00 Father and Son (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2013, 120’ con Masaharu Fukuyama e Machiko Ono) Replica

Lunedì 28 marzo
h 19.00 Little Sister (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2015, 128’ con Haruka Ayase e Masami Nagasawa) Replica

Info:

Modalità d’ingresso alle proiezioni:
Biglietto d’ingresso intero: € 5,50
Biglietto ridotto: € 4,00
Biglietto d’ingresso adulto + bambino: € 6,00

MIC - Museo Interattivo del Cinema

Viale Fulvio Testi 121, Milano

Opera Foyer rende omaggio al compositore Francesco Paolo Tosti nel centenario dalla morte

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È dedicato al compositore italiano Francesco Paolo Tosti l’appuntamento di sabato 12 marzo, alle 17.30 al Teatro Verdi, con Opera Foyer rassegna ideata dagli Amici della Musica di Venezia in collaborazione con Comune di Padova, Regione del Veneto e Teatro Stabile del Veneto.

A cent’anni dalla morte, la musica di Tosti suona ancora giovane, piena di fascino e sensualità, eseguita e amata per questo in tutto il mondo. In “Salon Tosti”, il tenore Nunzio Fazzini e il pianista Roberto Rupo apriranno il programma musicale con le Quattro canzoni d’Amaranta, capolavoro di Tosti su testo di d’Annunzio cui seguiranno altre sue romanze in italiano, francese, inglese: For Ever and For Ever! Waltz on Tosti’s Celebrated Song, Oblìo!, Je pleure! da Deux mélodies, Good-Bye!,Valse de l’Adieu, Un bal au Claridge’s Hotel.
Nunzio Fazzini
Nella seconda parte del concerto grandi operisti Verdi, Puccini, Mascagni e Leoncavallo - dei quali verranno eseguiti rispettivamente il Brindisi dalle Arie da Camera, la Fantasia su Madama Butterfly la Serenade da The Eternal City e laMattinata-  e passeranno il testimone a Braga e Denza, meno noti ma interessantissimi autori di toccanti melodie.

Fazzini e Rupo uniranno alla loro perizia di interpreti una speciale consapevolezza data dalla partecipazione decennale alle attività artistiche e scientifiche dell’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona diretto da Francesco Sanvitale, massimo studioso di Tosti e delle Romanze Italiane da salotto dell’Ottocento. Fazzini e Rupo hanno organizzato per conto dell’istituto Tostiano seminari, master classes, fondato concorsi, tenuto decine di concerti in Europa, Giappone, Corea, Stati Uniti oltre che registrato alcuni importanti CD.

Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00 (abbonati stagione di prosa 2015.16)

I Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro Verdi oppure on line www.teatrostabileveneto.it

Per informazioni
Amici della Musica di Venezia

Irlanda in Festa a Padova: il programma di domani, giovedì 10 Marzo

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Dal 9 al 20 marzo si svolge a Padova “Irlanda in Festa”, il più grande evento realizzato in Italia per celebrare il giorno di San Patrizio e la cultura irlandese. Giunto alla quarta edizione, il programma della manifestazione padovana è più ricco che mai e punta su un perfetto mix tra musica dal vivo, gastronomia, arte e cultura “made in Ireland”.

L’area del Gran Teatro Geox di Padova viene trasformata per 12 giorni in un villaggio celtico di 30.000 mq dove, all’ombra di un imponente Shamrock luminoso (il noto trifoglio) e del tradizionale folklore “irish”, saranno allestiti ristoranti e food hall (con oltre 2000 coperti), cheese house, Guinness® pub e sidreria, whiskey house e cigar home, così come sale da concerto, mercatini, flower market, presentazioni di libri ed esposizioni d’arte.

La musica è al centro della Festa, con 3 palchi “live” sui quali si alternano 32 band provenienti da tutta Europa. Tra queste: Bandabardò, Cisco, The Batiar Gang, Canteca de Macao, Modena City Ramblers, Micro Irish Band, Che Sudaka, Orthodox Celts, The Led Farmers, Damian McFly, Mr Alboh, Drunk Butchers, Irish Stew of Sindidun, Meneguinness, Budzillus. Il filo conduttore è quello della ricca tradizione celtica che ha influenzato il rock, il folk e il country, così come la musica contemporanea europea e americana.

Per quanto riguarda le emozioni gastronomiche, vi è l’imbarazzo della scelta: si possono degustare 14 tipi di birra artigianale, 23 tipi di whiskey, sidro, piatti tipici della tradizione irlandese, formaggi, dolci e varie tipologie di pane, in primis l’originale “soda bread”.

Si cucina grazie alle attività di “cooking show”, di grande successo nella passata edizione, in cui è prevista una forte interazione con il pubblico, in collaborazione con ENAIP Veneto. Sono organizzati anche corsi specifici di cucina per adulti e bambini.

Protagonista di “Irlanda in Festa 2016”è anche l’arte. Grazie al gemellaggio con il Museo Irlandese di Arte Contemporanea di Dublino IMOCA, saranno esposte opere di giovani artisti irlandesi. Spazio alla giovane arte italiana grazie alla collaborazione con l'istituto Selvatico di Padova. Ci sarà anche un angolo dedicato alla street art, in collaborazione con l’Associazione Jeos.

Sarà anche possibile seguire le partite del 6 Nazioni di Rugby sui maxi schermi, iscriversi a corsi d’inglese, partecipare a conferenze e presentazioni di libri organizzati con le principali librerie celtiche. Ci sarà anche un Corner realizzato insieme a Lonely Planet, dove saranno organizzati incontri con gli autori delle guide dedicate all’Irlanda.
 
Giovedì 10 marzo

Musica dalle 20.30: Happy Ol’ McWeasel (Ristorante), Dj Scratchy (Ristorante).

alle 19.00 | Irlanda, terra di leggende presentata da Francesca Diano.

Francesca Diano è nata a Roma e vive a Padova. Traduttrice letteraria, scrittrice, poetessa e critica d’arte, ha collaborato fra gli altri con Cappelli, Neri Pozza, Donzelli, Guanda. Crocetti. È vissuta a Londra e in Irlanda, dove ha insegnato all’Università di Cork. Esperta di letteratura e folklore irlandese, ha tradotto opere di Alois Riegl, Thomas C. Croker, Sudhir Kakar, Kushwant Singh, Susan Vreeland, Geraldine Brooks, James Harpur, Gerard Hanberry, e altri poeti contemporanei angloindiani e statunitensi. E' la traduttrice italiana delle opere della scrittrice indiana Anita Nair. Nel 2012 ha vinto il 42° Premio Teramo. Ha pubblicato il romanzo La Strega Bianca - una storia irlandese e la raccolta di racconti Fiabe d'amor crudele, Edizioni La Gru. Suoi testi poetici sono presenti in antologie di poesia italiana contemporanea e su blog e webzine letterari. Scrive in italiano e inglese.

Holi-Il Festival dei Colori: Il format veneto dal 10 Marzo al cinema nel film di Brizzi

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Dentro “Forever Young” le immagini dell’evento multicolor di Roma ideato dai due promoter veneti Bari e Lazzari. E c’è anche l’anteprima del videoclip dei Santa Margaret di Milano. “Un successo nazionale che apre la nuova stagione estiva”

L’Holi- il Festival dei colori, format dai favolosi effetti visivi ideato dai veneti Fabio Lazzari e Marco Bari che ha spopolato in tutta Italia, l’anno scorso aveva esordito nella capitale romana all’Eutropia Festival ottenendo un enorme successo di partecipazione. Non solo. Il coloratissimo format è stato ripreso dal famoso regista Fausto Brizzi, autore tra gli altri di “Notte prima degli esami”, che l’ha scelto quale suggestiva scenografia per girare delle scene per il suo ultimo film “Forever Young”. 

Le proiezioni mostrano migliaia di giovani che ballano e cantano “dipinti” dalle polverine colorate, mentre sul palco suonano i Santa Margaret, gruppo milanese finalista al premio Targa Tengo come “Miglior Opera prima" e vincitore nella  categoria “Best New Generation" degli MTV Awards 2015, che ha composto per “Forever Young” il brano inedito dal titolo “Sangue e vita”.

Giovedì 10 marzo nelle sale cinematografiche c’è quindi l’esordio nazionale dell’ultima fatica di Brizzi ma anche dell’Holi-il Festival dei colori, con immagini spettacolari e coinvolgenti per la gioia e la soddisfazione degli ideatori Fabio Lazzari e Marco Bari: “Siamo orgogliosi e onorati che il nostro festival e con esso la nostra idea di divertimento, faccia parte addirittura di un film. Stiamo aprendo la nuova stagione dell’Holi Tour 2016 con tanti nuovi appuntamenti e a breve comunicheremo le date”.

Un uomo in bossa: Intervista con Renato Caruso

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di Francesca Monti
Il 19 marzo il talentuoso chitarrista e compositore Renato Caruso sarà in concerto al Bibendum di Milano, con lo spettacolo “Un uomo in bossa”, un omaggio al grande Pino Daniele nel giorno in cui avrebbe compiuto 61 anni. Durante la serata, che rappresenta un’occasione importante per ricordare il cantautore napoletano, Renato Caruso eseguirà alla chitarra i brani più famosi del repertorio di Pino Daniele, come “Quannochiove”, “A me me piace o blues”, “Napule è”, “Io per lei”, “Se mi vuoi” e molte altre.
Renato Caruso suona dall’età̀ di 6 anni, pianoforte e chitarra sono i suoi primi strumenti. Ha lavorato cinque anni presso l’accademia musicale di Ron, “Una Città Per Cantare”, come docente di chitarra classica, acustica ed elettrica, teoria e solfeggio, informatica musicale e responsabile web; per tre anni come responsabile didattica per l’Associazione Arteviva di Cornaredo; come web designer di interfacce per cartoline digitali per Prosincro (Mario Venuti, Mannarino, Virginio e altri). Si è esibito con Ron, i DikDik, Red Ronnie; ha organizzato stage per Biagio Antonacci e Ornella Vanoni. Attualmente lavora presso diverse accademie come docente di chitarra classica, acustica, T&S, informatica musicale. È compositore e produttore artistico presso la casa discografica di Brescia (GNE RECORDS), con cui sta preparando l’uscita dell’album solo guitar “Aram”, e consulente musicale Mediaset per la trasmissione “Caduta Libera” condotta da Gerry Scotti su Canale 5, oltre a suonare con diverse formazioni in tutta Europa.
Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Renato Caruso (grazie a Valeria Riccobono di Parole e Dintorni) e abbiamo parlato con lui dello spettacolo “Un uomo in bossa” e del disco “Aram” che uscirà a breve.
Il 19 marzo sarai in concerto al Bibendum di Milano, con lo spettacolo “Un uomo in bossa”, un omaggio al grande Pino Daniele. Com’è nata questa idea?
“Io seguo Pino Daniele da sempre, da quando sono nato, mi piace musicalmente e artisticamente, così ho pensato di fare un bel tributo a lui e parlando con un po’ di amici e andando in questo locale, il Bibendum, abbiamo deciso di fare un concerto in occasione della ricorrenza del suo compleanno, il 19 marzo, e abbiamo creato questo spettacolo in cui cantiamo i 30 brani più significativi di Pino Daniele”.
Tra le splendide canzoni di Pino Daniele ce n’è una che ti piace maggiormente?
““A me me piace o blues”, per me è uno dei brani più belli, anche se poi abbiamo “Quando” che è un capolavoro”.
Nello spettacolo musicale “Un Uomo in Bossa”, sarai accompagnato da Nunzio dell’Orco alla voce e da Richard Arduini alle percussioni. Sarà ospite della serata la giovane cantautrice calabrese Ylenia Lucisano…
“Sì Richard suonerà le percussioni, mentre Nunzio che ha la voce che mi ricorda Pino Daniele canterà e io alla chitarra proverò ad imitare un po’ quello che faceva il grande cantautore napoletano. Ylenia Lucisano invece interpreterà alcuni grandi successi di Pino”.
Stai presentando in giro per l’Italia il tuo libro “LA MI RE MI”, edito da Europa Edizioni, e dedicato a Pino Daniele…
“Quando è scomparso Pino Daniele stavo già scrivendo un libro, quella notizia mi ha scioccato e ho deciso di dedicarlo a lui, perché ha sempre fatto parte della mia vita, del mio percorso musicale. Questo libro parla di tre argomenti, il primo è la storia della musica dal punto di vista fisico, della vibrazione, della frequenza, partendo da chi ha inventato il suono, cioè Pitagora fino a Steve Jobs, quindi è la musica intesa come suono, come scala musicale, come discorso fisico-matematico molto semplice, perché fa parte del mio percorso musicale sia in Conservatorio sia di informazione scientifica, infatti sono laureato in informatica e informativa musicale, quindi è una parte molto tecnica. La seconda introduce un nuovo genere musicale che ho inventato, si chiama fuja bocla, è un mix di funk, bossa, jazz e classica, è una contaminazione di quattro generi musicali che portano ad una musica diversa. Nella terza parte parlo di tre chitarristi italiani, Alex Britti, Lucio Battisti e Pino Daniele che per me rappresentano tre grandi chitarristi-compositori. Descrivo le tecniche usate, per ogni autore ci sono 6-7 brani, i più importanti”.
Prossimamente uscirà il tuo disco solo chitarra “Aram”. Puoi darci qualche anticipazione a riguardo?
“Aram è un disco che uscirà tra circa un mese, sono dieci tracce, tra cui una che dà il titolo all’album, tutte chitarra tranne un paio dove ci sono un’orchestra e un pianoforte, però lo strumento principale è la chitarra, acustica e classica, non c’è nessuna voce. Ci sono una ninna nanna, un valzer, alcune ballate acustiche e brani classici con la chitarra. A me questo disco piace e spero possa piacere anche al pubblico”.

Monte Carlo Film Festival: I vincitori

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Il Monte Carlo Film Festival si è concluso con il “Gala degli Awards” che si è tenuto presso il Teatro del Grimaldi Forum. Durante il Gala, presentato dal presidente del festival Ezio Greggio, sono stati conferiti tutti i premi del concorso ufficiale assegnati dalla giuria presieduta da Gabriele Muccino e composta dall’attore americano Robert Davi, dal regista afgano Barmak Akram e dal giornalista francese Vincent Leleurch.
I Premi alla Carriera sono stati assegnati a Claude Brasseur, Claudia Cardinale, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e a Billy Zane. Cristiana Capotondi e Madalina Ghenea hanno ricevuto inoltre il Monte Carlo Film Festival Comedy Award 2016. Ad Andrea Bocelli e ai produttori dell’album “Cinema” è andato invece il Premio Speciale Musica per il Cinema.
Special Mention per Jean-Jacques Rausin per la sua performance eccezionale (Je me tue á le dire – Belgium)
Best Film: Anacleto Agente Secreto (Javier Ruiz Caldera)
Best Director: ‎Anders Thomas Jensen (Men & Chicken)
Best Actor: ‎Quim Gutierrez (Anacleto Agente Secreto)
Best actress: Mónika Balsai (Liza the Fox-Fairy)
Audience Award: The Legend of Barney Thompson (Robert Carlyle‎)

Il 10 marzo a Fabriano prenderà il via il nuovo tour teatrale degli Stadio

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Dopo la vittoria al 66° Festival di Sanremo con Un giorno mi dirai, prenderà il via il marzoda Fabriano, il nuovo tour teatrale degli Stadio, nel quale la band proporrà i suoi maggiori successi, come Grande Figlio di Puttana, Chi te l’ha detto, Chiedi chi erano i Beatles, Canzoni alla radio e Un disperato bisogno d’amore fino ai brani del nuovo album Miss Nostalgia pubblicato lo scorso 12 febbraio. A fare da sfondo ai live ci sarà la scenografia con sculture luminose con cui Marco Lodola ha dato forma tridimensionale alla poesia dei brani degli Stadio.
Queste le date del Tour Teatrale 2016degli Stadio: 10 marzoFabriano(AN) - Teatro Gentile, 13 marzoBologna - Teatro Europa, 19 marzoAssisi (PG) - Teatro Lyrick, 20 marzoFirenze - Obihall, 1 aprileCatania - Teatro Metropolitan, 2 aprilePalermo - Teatro Biondo, 8 aprilePadova - Gran Teatro Geox, 10 aprileFermo - Teatro dell’Aquila, 12 aprileRoma - Teatro Conciliazione, 16 aprileSanta Croce (PI) - Palaparenti, 18 aprileMilano - Teatro Nazionale, 19 aprileGenova - Teatro Politeama Genovese, 30 aprileRimini- Teatro Novelli, 4 maggioLugano - Palazzo dei Congressi, 6 maggioBergamo - Teatro Creberg, 10 maggioTorino - Teatro Colosseo, 13 maggioCasalromano (MN) - Teatro Tenda

Si aggiungono quattro date al tour di Marco Mengoni

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Dopo i 16 live in calendario tra aprile e maggio nei più importanti palazzetti italiani, Marco Mengoni proseguirà il suo tour portando lo spettacolo anche sui palchi dei più prestigiosi festival estivi italiani ed internazionali. L’8 luglio sarà infatti al Moon and Stars’16 di Locarno, il 15 luglio a Les Soirées de la Citadelle di Saint Tropez, il 16 luglio al Collisioni Festival di Barolo e il 23 luglio al Lucca Summer Festival di Lucca.

Il tour, che debutterà ufficialmente il 28 aprile al Pala Alpitour di Torino già esaurito, proseguirà il 30 aprile alla Kioene Arena di Padova (sold out), l’1 maggio all’Unipol Arena di Bologna (sold out), il 3 maggio al Mandela Forum di Firenze, il 4 maggio al 105 Stadium di Genova (sold out),il 6 e 7 maggio al Mediolanum Forum di Milano (sold out), il 10 maggio al Palaevangelisti di Perugia, il 12 e 13 maggio al Palalottomatica di Roma (sold out), il 15 maggio al Palasport di Acireale (CT) (sold out), il 17 maggio al Palesele di Eboli, il 19 maggio al Modigliani Forum di Livorno, per terminare con due date già sold out all’Arena di Verona il 21 e 22 maggio.

#MengoniLive2016 sarà l’occasione per ascoltare live, oltre ai grandi successi del cantautore, anche gli inediti contenuti nel nuovo album Le cose che non ho, uscito il 4 dicembre su etichetta Sony Music e già certificato triplo disco di platino.

Inoltre, il 25 maggio il cantautore terrà il suo primo concerto in Spagna, a Madrid, che segue la pubblicazione di Liberando palabras (Sony Music), il secondo album di Marco pubblicato per il mercato iberico contenente i 10 brani, tradotti in spagnolo, del fortunatissimo album Parole in circolo certificato triplo platino.

I biglietti per le nuove date estive saranno in vendita a partire dale ore 11 di domani mercoledì 9 marzo su livenation.it, ticketone.it e tramite l’App ufficiale di Marco Mengoni.

Ben Harper & The Innocent Criminals: l’8 aprile uscirà Call It What It Is

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Ben Harper & The Innocent Criminals pubblicano un nuovo lavoro in studio, che uscirà in Italia l’8 aprilee si chiamerà Call It What It Is (per Concord Music Group / Universal Music). Ad anticipare il disco, il singolo Pink Balloon, colonna sonora dello spot Golf Sport Edition Volkswagen, già in rotazione radiofonica e in programmazione sulle principali reti TV, web e social.
Intanto il 2 aprile da New York partirà il Call It What It Is World Tour, che arriverà in Italia il 7 ottobre al Mediolanum Forum Assago (biglietti su Livenation.it e tramite il circuito TicketOne).
Questa la tracklist dell’album in formato CD/LP: 1 When Sex Was Dirty, 2 Deeper And Deeper, 3 Call It What It Is, 4 How Dark Is Gone, 5 Shine, 6 All That Has Grown, 7 Pink Balloon, 8 Finding Our Way, 9 Bones, 10 Dance Like Fire, 11 Goodbye To You. Diponibile anche il formato LP + 7”/ 45 GIRI Limited Edition con A Side: Shinee B Side: Why Am I Treated So Bad(cover di The Staple Singers).

Teatro / Villafranca Padovana: Il Bosco delle Fiabe

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Domenica 13 marzo 2016, ore 16.00, a Villafranca Padovana preso la Sala Polivalentedi piazza Guglielmo Marconi 4, per la rassegna Favole a Teatro di Teatrinrete organizzato da Ata.TeatroPadova e Acli Arte e Spettacolo, andrà in scena Il Bosco delle Fiabe. Testo e regia di Curzio Gretter, con Greta Berlese, Rosanna Armenante e Curzio Gretter.

Una magica avventura aspetta grandi e piccini nel Bosco delle Fiabe. Un grande albero racconterà la storia di un folletto dagli strani poteri, una regina senza corona, una bambina con un cesto di mele, un principe dal mantello rosso, una strega potentissima e un lupo che forse non è poi così cattivo…

I personaggi di tante fiabe ritornano in scena in questa storia tutta nuova e ricca di emozioni! Un debutto a chiusura della rassegna a Villafranca Padovana.

Biglietto Unico 3,00 €


Info 333 7680147 info@atateatropadova.it

Piccolo Eliseo: Antonio Monda presenta il suo nuovo romanzo 'L’indegno' con Pennacchi e Spadaro

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Al Teatro Eliseo Antonio Monda incontra il pubblico per presentare il suo nuovo romanzo L’indegno, edito da Mondadori. Con lui sul palco di Via Nazionale ci saranno anche Antonio Pennacchi eAntonio Spadaro. 

Nuovo capitolo della grande saga di Monda sul ventesimo secolo newyorkese, L’indegno è un romanzo breve e avvincente e al tempo stesso una meditazione profonda e perturbante sul rapporto tra esistenza mondana e vita spirituale, tra tensione verso l’assoluto e fiducia nella positività della vita. 

Un libro che pone interrogativi irrisolti e non risolvibili sul significato della colpa e del peccato, su quanto distingue la convenzione e la vocazione, sulla grandezza degli esseri umani, che sempre nasce dall’impasto di splendore e miseria di cui sono composti. Al riparo dalle tentazioni della morbosità e della retorica, Antonio Monda racconta una storia esemplare e carica di intensità, che ha l’efficacia, la forza, la solenne lucidità della parabola.
“Io voglio cambiarlo, questo mondo sporco, o almeno cambiare me, che forse è anche più difficile”. Abram Singer è un prete, un uomo che ha deciso di vivere per misurarsi con qualcosa più grande di lui, di credere in qualcosa per cui valga la pena di spendere l’intera esistenza. Questa è la lezione che ha appreso da sua madre, che lo ha cresciuto da sola dopo averlo concepito durante la passione breve e intensissima con un attore ebreo, artista di strada capace di costruire mondi interi con le parole. Così, nonostante le origini ebraiche testimoniate dal nome, Abram è entrato in seminario ed è diventato sacerdote, scegliendo di portare avanti il suo cammino pastorale e spirituale nel cuore di una città brulicante di vita come la New York degli anni Settanta. Lì trascorre le sue giornate in un impegno militante per gli ultimi della terra. Ma Abram è anche un uomo innamorato, di un amore terreno e carnale, per lui tormento ed estasi. Lisa accetta che lui sia un sacerdote, non gli chiede di scegliere, di lasciare l’abito. Lo ama nella sua fragilità e si lascia amare da lui quanto e come può. Al punto da rinunciare al figlio che hanno concepito. Un amore immenso e vissuto con strazio ogni giorno. Fino a che Lisa non si ammala, e Abram è il solo che possa starle vicino.

Con questo indimenticabile ritratto di un sacerdote, “uomo come e più di tutti gli altri”, Antonio Monda si addentra nel territorio complesso e doloroso delle contraddizioni umane, mostrandoci come la fede, lungi dall’essere un’esperienza rassicurante, sia in realtà un cammino tormentato, costellato di cadute.

Antonio Monda vive a New York con la moglie Jacqueline, giamaicana, e i figli Caterina, Marilù e Ignazio. Insegna alla New York University ed è il direttore artistico del festival letterario “Le Conversazioni”.

Prima dell’Indegno ha scritto altri quattro romanzi e cinque testi di saggistica. I suoi libri sono tradotti in undici lingue.

Eliseo Cultura

Mercoledì 16 marzo 2016, ore 19.00
Piccolo Eliseo
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