di Francesca Monti
Dopo la messa in onda della fiction Rai “Il Sindaco Pescatore” con Sergio Castellitto e con la regia di Maurizio Zaccaro, va in scena a teatro un progetto teatrale e musicale parallelo con Giancarlo Di Muoio ed Ettore Bassi.
La figura esemplare del Sindaco di Acciaroli (Sa), Angelo Vassallo, barbaramente ucciso il 5 settembre 2010 per aver difeso la sua terra, viene reinterpretata da due artisti: Giancarlo Di Muoio, talentuoso cantautore attento alle tematiche sociali, ed Ettore Bassi, popolare attore di fiction e del piccolo schermo, con la produzione di Michele Ido per il Teatro e le edizioni musicali di Massimo Visentin.
I due artisti, ritrovandosi per caso, hanno unito gli intenti per diffondere la storia del Sindaco Vassallo, ognuno attraverso il proprio canale di espressione (Ettore Bassi con il teatro e Giancarlo Di Muoio con la musica).
Giancarlo Di Muoio nasce ad Agropoli il 31 agosto 1981. Sin dalla tenera età e sotto l’influenza del padre Gerardo, ex trombettista, mette i suoi primi passi nel mondo della musica. A sei anni inizia a suonare il pianoforte, a undici anni compone la sua prima canzone: “Voglia di vivere”. Nel 2008 Giancarlo termina gli studi universitari in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Salerno. La sua specializzazione è in musicoterapia. Nel 2009, Giancarlo decide di lavorare presso il Centro Ambrosiano di Solidarietà (Ce.A.S.), un’associazione no profit che opera nell’ambito della tossicodipendenza e del disagio. Ed è proprio qui che nasce il progetto di solidarietà “Amico Mio” che ha portato alla realizzazione di un singolo con Fabio Concato. Successivamente si dedica al tema dell’alcolismo giovanile scrivendo la canzone “Verso casa mia”, accompagnata da un videoclip che vede la partecipazione di Luca Abete di Striscia la Notizia.
In questa piacevole chiacchierata (grazie a Mauro Caldera), abbiamo parlato con Giancarlo Di Muoio dello spettacolo “Il Sindaco Pescatore”, della collaborazione con Fabio Concato e dei prossimi progetti, tra i quali c’è un disco in uscita tra maggio e giugno.
Giancarlo, puoi parlarci del tuo spettacolo “Il Sindaco Pescatore” dedicato ad Angelo Vassallo, e della collaborazione con Ettore Bassi?
“Innanzitutto il mio e quello di Ettore Bassi sono due spettacoli separati. Ci siamo conosciuti per caso. Mauro (Caldera, ufficio stampa di Giancarlo) stava facendo un’intervista con Ettore che doveva portare in scena “Il Sindaco Pescatore”, così gli ha detto che stava seguendo un artista che stava portando a teatro, in musica, lo stesso spettacolo. Dopo esserci incontrati abbiamo deciso di unire le forze di comunicazione e nelle occasioni che si presenteranno io inviterò Ettore a recitare dei monologhi e a introdurre delle canzoni nel mio spettacolo, e lui mi chiamerà a cantare Il Sindaco Pescatore nel suo monologo, in cui ci sono le musiche di Pino Donaggio e io andrò ad arricchire e a rafforzare l’idea, il pensiero e gli ideali di Angelo Vassallo”.
Uno spettacolo che andrà a sottolineare quei valori importantissimi come la legalità, il rispetto, la dignità e la lealtà, in cui Angelo Vassallo credeva fortemente…
“Assolutamente sì, mi sono già occupato di tematiche sociali, soprattutto all’inizio della mia carriera. Nel 2010 ho esordito con Fabio Concato con un singolo dal titolo “Amico Mio”, da me scritto. A Fabio è piaciuto il mio progetto e l’abbiamo portato in giro per l’Italia. Ho partecipato per due anni ai suoi tour, poi mi sono dedicato all’alcolismo giovanile con Luca Abete di Striscia la Notizia, che ha partecipato al videoclip della mia canzone “Verso casa mia” e abbiamo fatto questo progetto insieme. Uscirà prossimamente un disco, dopo Il Sindaco Pescatore, in cui si parlerà d’amore ma anche di tematiche sociali”. Cosa ti ha lasciato la collaborazione con Fabio Concato?
“Ho avuto la fortuna di lavorare con quello che per me è uno dei più grandi cantautori degli ultimi 40 anni, sono cresciuto sia artisticamente sia umanamente rispettando soprattutto chi lavora intorno a noi, che non è una cosa scontata. Ho condiviso questa esperienza con Fabio, è stato piacevole vedere quanto sia premuroso nei confronti dei musicisti e delle persone”.
Hai iniziato a suonare da piccolo. Com’è nata la tua passione per la musica?
“Mio padre è un ex musicista che non è riuscito a diplomarsi al Conservatorio perché negli anni Sessanta iniziava sì il boom economico ma la sua famiglia era numerosa e quindi non riusciva a pagare gli studi. Così il suo sogno è svanito e ha trasmesso la sua passione a me. All’età di sei anni ho iniziato a suonare il pianoforte, poi mio padre mi ha regalato i dischi dei Pink Floyd, degli Eagles, ho scoperto il mondo della musica e la passione per la scrittura, ma anche i cantautori italiani come De Andrè, Battisti, Battiato. Ho iniziato a scrivere canzoni a 11 anni, da lì ho cominciato a sognare ad occhi aperti ed è da un po’ di tempo che va avanti questa storia…”.
Insegni musicoterapia. La musica è realmente terapeutica per superare le difficoltà?
“La musica è terapeutica soprattutto con me, e vedo che anche i miei amici musicisti inconsapevolmente la utilizzano come terapia. La musica fa bene a tutti, è una forma di benessere psico-fisico, fa bene al corpo, alla mente, ti rilassa, ti fa sorridere, piangere, sono tutti stati d’animo che fanno bene al corpo. Mi sono laureato in pedagogia, poi il mio professore universitario mi ha indirizzato a Torino a fare la specializzazione in musicoterapia e tuttora non faccio solo il cantautore ma mi occupo di musicoterapia nelle scuole e nel poliambulatorio. Quindi è iniziata come autoterapia, poi ho approfondito la materia ed è diventato un lavoro”.
Accennavi poco fa all’uscita del tuo disco. Puoi anticiparci qualcosa a riguardo?
“La nascita di questo disco è stato un parto lungo, fare musica in questo momento è difficile, soprattutto per cantautori come me che non hanno scelto la strada dei talent, giusta o sbagliata che sia, perché la mia musica non è in sintonia con quel tipo di percorso, ma io credo fermamente in quello che scrivo e in quello che sono e cerco di andare avanti per la mia strada. Mi piacerebbe mettere in risalto quello che ha detto Gaetano Curreri, il leader degli Stadio, cioè che i giovani devono credere nel proprio percorso, perché non esistono solo i talent. Io mi ritrovo tantissimo in queste parole, infatti se Gaetano vorrà sentire il mio disco ne sarò felice, perché lui è uno che crede nei giovani, nella musica, nell’essenza della musica, nella sua comunicabilità. Mi piacerebbe molto in futuro collaborare con lui”.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Io ed Ettore Bassi faremo interviste insieme, ognuno attraverso il proprio mezzo di espressione parlerà dello spettacolo, poi valuteremo le occasioni che si presenteranno per l’estate. La voglia è quella di scambiarsi l’ospitalità. Adesso dobbiamo capire le modalità. Ad aprile uscirà il singolo Il Sindaco Pescatore e tra maggio e giugno pubblicherò il disco. Il mio e quello di Ettore Bassi sono due percorsi che si intersecano, perché stiamo parlando della stessa persona, il nostro obiettivo è rafforzare l’idea e la figura del sindaco Angelo Vassallo. Io sono cilentano come Vassallo, lui era di Pollica, io sono di Vatolla, lì vivono i miei genitori, mio fratello, mia sorella, i miei parenti, torno spesso a casa, sono molto legato al mio paese, lo porto nel cuore. Per me è un orgoglio doppio poter cantare questa canzone in onore di Angelo Vassallo e ricordare i suoi ideali e il suo pensiero”.
Foto dalla pagina facebook di Giancarlo DI Muoio (clicca qui)