Una storia italiana. Le vite intrecciate di Pier Paolo Pasolini, Maria Callas, Oriana Fallaci, Alekos Panagulis
Alessia De Santis
€ 15,00
2016, 134 p., brossura
Marcovalerio (collana I faggi)
Ci sono uomini e donne che non possono essere giudicati con il metro di paragone della gente comune, ma solo con il metro di paragone della storia e del tempo. Ce ne furono tanti che contribuirono a dare una forma diversa al loro mondo. Tra i molti, ci furono anche loro. Erano giovani, e quando non lo furono più nel corpo, lo rimasero nell'anima.
Più di una biografia, più di un saggio sull’arte e sulla letteratura. Un percorso nel vortice delle vite avventurose e tragiche di quattro protagonisti indiscussi della cultura italiana del Dopoguerra.
Cosa pensano le ragazze
Concita De Gregorio
€ 13,60
2016, 138 p., brossura
Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
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A chi dice: io non capisco le donne, non le ho mai capite. Questo libro è per loro. A chi dice: solo a me poteva succedere, sono io che sono guasta. Questo libro è per lei. Una mappa per decifrare le ragazze del nostro tempo, un amuleto per non perdersi, un antidoto alla paura.
«Ho parlato per due anni con mille donne, da sei a novantasei anni. Soprattutto adolescenti, giovani donne. Ho posto a tutte le stesse domande: cosa sia importante nella vita, come ottenerlo, come fare quando quel che si aspetta non arriva. Nelle risposte il tema centrale è sempre l’amore. L’amore e il sesso, l’amore e il desiderio, il tradimento, la famiglia, l’impegno, il corpo, l’amore e i soldi. Una sinfonia di voci raccolte davvero, ascoltate davvero: occhi visti con gli occhi, risate e lacrime, confessioni e segreti. Un’orchestra di strumenti diversi, una sola musica. Da questo coro di parole sono nate le mie storie: prendono occasione dalla realtà ma si aprono alla libertà di immaginare, da un frammento di verità, vite e mondi». - Concita De Gregorio
Dossetti, Moro, Berlinguer, Renzi. Uniti oltre il muro di Berlino
Giovanni Galloni
€ 14,50
2015
San Paolo Edizioni (collana Attualità e storia)
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Gli incontri fondamentali con Dossetti, Berlinguer e Moro; la transizione in atto dall'epoca moderna a quella post-moderna dopo la caduta del muro di Berlino; il passaggio dai partiti ideologici ai partiti di programma; l'unità di pensiero e intenti raggiunta da Dossetti, Moro e Berlinguer, ripresa come un'eredità dall'attuale PD di Matteo Renzi; il sogno di Dossetti, alla fine del Concilio Vaticano II, di un'unità politica, religiosa e nel diritto a livello mondiale; i parallelismi passati, presenti e futuri tra la democrazia americana e quella italiana. Nel suo nuovo saggio sulla politica italiana, Giovanni Galloni affronta questi temi nell'ottica dell'unità oltre il "muro": il muro che ha separato in due la Germania e l'Europa per quasi trent'anni, ma anche la divisione causata dalle divergenze di pensiero in Italia tra la componente comunista e quella democristiana, che entrambi i partiti hanno saputo superare nei momenti chiave della storia italiana.
Ettore Majorana o del diritto all'alterità
Corrado Punzi
€ 9,00
2016, 107 p., brossura
Mimesis (collana Minima sociologie)
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La biografia di Ettore Majorana - genio della fisica misteriosamente scomparso nel 1938 -, può raccontare non solo il mito del rifiuto della scienza - come evidenziato per primo Sciascia -, ma, più in generale, il rifiuto della modernità. D'altra parte, grazie al principio di indeterminazione e al concetto di relatività, la fisica ha contribuito a riconfigurare le categorie della filosofia della sociologia e, di conseguenza, la posizione dell'individuo nella società, ricorrendo alla sua destabilizzazione e cosiddetta crisi. In questo testo, Ettore Majorana viene letto come l'archetipo della modernità, ma anche di colui che la rifiuta, perché sfugge alla struttura di aspettative in cui la famiglia, l'Università e lo Stato hanno chiuso la sua esistenza, come in una gabbia d'acciaio. La sua scomparsa, quindi, testimonia il disagio dell'individuo moderno e, insieme, la sua resistenza allo spirito del capitalismo, all'ontologia del presente. In fuga dalla modernità e dal suo spirito, ma estremamente moderno nella sua capacità di crearsi da sé, di essere autopoietico e molteplice, Ettore Majorana racconta l'alterità dell'identità moderna e, insieme, l'alterità di una modernità che può essere pensata in modo diverso.
Gratitudine
Oliver Sacks
Traduzione di: I.C. Blum
€ 9,00
2016, 72 p.
Adelphi (collana Piccola biblioteca Adelphi)
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I quattro scritti qui raccolti sono la lettera di congedo che Oliver Sacks ha voluto indirizzare ai suoi lettori.Dapprima rendendoli partecipi delle proprie sensazioni di fronte alla soglia degli ottant'anni, e più tardi informandoli, con perfetta sobrietà, di essere affetto da un male incurabile. Ma non ci si inganni: sono pagine vibranti di contagiosa vitalità quelle che Sacks ci regala, dove più che mai si respirano freschezza, passione, urgenza espressiva. Come quando, riflettendo sulla vecchiaia, rivela di percepire «non una riduzione ma un ampliamento della vita mentale e della prospettiva»; o quando si ripromette, nel breve tempo che gli resta, di «vivere nel modo più ricco, più intenso e più produttivo possibile»; o quando racconta di aver visitato, fra una terapia e l'altra, il centro di ricerca sui lemuri della Duke University: «... mi piace pensare che, cinquanta milioni di anni fa, uno dei miei antenati fosse una piccola creatura arboricola non troppo dissimile dai lemuri odierni»; o quando, pochi giorni prima della morte, contemplando la sua vita dall'alto «quasi che fosse una sorta di paesaggio», ne rievoca i momenti essenziali: del tutto simile, in questo, a un filosofo da lui molto amato, David Hume, il quale, appreso di avere una malattia mortale, scriveva nella sua breve autobiografia: «È difficile essere più distaccati dalla vita di quanto lo sia io adesso».
Ai dolci amici addio
Raffaele La Capria
€ 12,50
2016, 142 p., ill., brossura
Nottetempo (collana Ritratti)
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I ritratti raccolti in questo libro, dedicati da Raffaele La Capria ad alcuni tra i suoi più cari amici scomparsi, si collocano all'incrocio tra ricordo, racconto, biografia sintetica e autobiografia: perché, come dice l'autore con semplicità, "senza di loro oggi non sarei quello che sono". Chiunque conosca le ragioni profonde e i cammini tenaci dell'amicizia non potrà non rimanere colpito da queste testimonianze: Rosi, Patroni Griffi, Moravia, Morante, Bompiani, Parise, Garboli, Ortese (tra gli altri) - a ognuno dei "dolci amici", con le parole di Dante, è dedicato un addio appassionato, intenso e ricco di vita che, anche in questo nostro "tempo smemorato", li fa emergere dalle pagine con la schiettezza, nettezza di contorni e vivacità cui da sempre l'autore ci ha abituati. E raccontando di loro, descrivendone con grandissimo affetto "le opere e i giorni", lo scrittore racconta pure di se stesso e dei lunghi anni che ha attraversato: le stagioni culturali, gli incontri, il lavoro, le città, i viaggi, i libri, i pensieri - una speciale ricchezza che questo libro ci restituisce intatta.
Vento & flipper
Haruki Murakami
Traduzione di: A. Pastore
€ 19,50
2016, 229 p., rilegato
Einaudi (collana Supercoralli)
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Un giorno, a ventinove anni, Murakami Haruki era allo stadio a guardare una partita di baseball quando, osservando la traiettoria della palla finire nel guantone di un giocatore, ha come un’illuminazione: lui, un giorno, diventerà uno scrittore. Tornato a casa, lo racconta lui stesso nell’introduzione inedita di questo volume, sul tavolo della cucina inizia a scrivere un romanzo e poi un altro ancora, nei ritagli di tempo mentre gestisce il suo jazz bar a Tōkyō (il famoso «Peter the cat»). I romanzi sono Ascolta la canzone del vento (uscito in Giappone nel 1979) e Flipper, 1973 (arrivato in libreria un anno dopo). Fino a oggi Murakami si era sempre rifiutato di farli uscire dal Giappone, tanto da costringere gli appassionati a versioni non autorizzate in inglese dalla circolazione semiclandestina. Eppure l’universo di Murakami è tutto già presente qui, concentrato in due storie delicate, misteriose, incredibilmente moderne (ai tempi, in patria, furono accolte come romanzi dirompenti, che rivoluzionavano la lingua e l’immaginario della narrativa tradizionale giapponese). Ascolta la canzone del vento è la storia di uno studente che ammazza il tempo al Jay’s Bar - un locale tenuto da un cinese di mezza età - in compagnia del Sorcio, un ragazzo ricco ma profondamente solo e disilluso. I pomeriggi e le serate passano cosí, bevendo e fumando troppo, ascoltando jazz, confidandosi col vecchio Jay, che fa quasi da fratello maggiore per questi giovani malinconici, già delusi dalla vita. Finché un giorno, nei bagni del locale, il narratore non incontra una ragazza misteriosa. La riporta a casa, scopre che lavora nel vicino negozio di dischi, inizia a frequentarla: ma quando, senza dare spiegazioni, la ragazza cambierà lavoro e sparirà dalla sua vita, il protagonista capirà che fino ad allora era stato lui a confessarsi, a parlare delle sue ferite, di una ex che si è suicidata, senza mai penetrare il mistero di quell’affascinante fanciulla. Flipper, 1973 si svolge qualche anno dopo: il narratore è lo stesso, non è più uno studente ma lavora in una piccola agenzia di traduzioni e convive con due gemelle arrivate nella sua vita da chissà dove. Ha perso i contatti col Sorcio, che invece passa ancora le sue serate al Jay’s Bar. Insomma, tutto sembra scorrere pacificamente, almeno fino all’arrivo di un misterioso flipper e alla partenza del Sorcio…
Morte di un maestro del Tè
Yasushi Inoue
€ 16,00
2016, 176 p., brossura
Skira
Capolavoro letterario e opera di grande profondità spirituale: la prima edizione in italiano di questo romanzo, nell’eccellente traduzione di Gianluca Coci, ci avvince con l’artificio letterario di un manoscritto ritrovato e con un protagonista, il monaco Honkakubo, che ricorda il suo grande maestro scomparso Sen no Rikyu e la sua oscura morte, sullo sfondo delle lotte di potere nel Giappone cinquecentesco. Sen no Rikyu (1522-91), “sistematizzatore” della cerimonia del Tè - la cui essenza è condensata nei principi di armonia, rispetto, purezza e serenità - si legò al leader militare Hideyoshi, che tuttavia lo esiliò ordinandogli di compiere il suicidio rituale. Honkakubo dedica dunque la sua esistenza al tentativo di capire i motivi di questo sopruso e della mancata richiesta di grazia da parte del suo maestro, intrecciando la bellezza rievocativa del racconto del Tè con la meditazione e gli interrogativi sul destino, la via e la morte.
Venezia e Moby Dick
De Seta Cesare
€ 16,00
2016, 245 p., brossura
Neri Pozza (collana Il cammello battriano)
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Ciascuno di noi ha in cuor suo un’idea di Venezia, proprio perché di questa straordinaria città non esiste e non può esistere una definizione esaustiva. Venezia è sgusciante e imprendibile, come un animale misterioso. L’idea di Cesare de Seta è che essa sia come Moby Dick, la balena bianca con cui Ahab mette in gioco il suo destino: un’inafferrabile città-destino, immersa nel Mediterraneo con i suoi tentacoli-isole. Un accostamento azzardato tra la magnifica città dei rii e dei campielli e il capolavoro di Melville? Provate allora a leggere - magari di notte, com’è accaduto all’autore di queste pagine - Moby Dick e a soffermarvi, nel capitolo intitolato Sulle raffigurazioni mostruose delle balene, sulle singolari righe in cui Melville descrive la balena dei legatori, «avvinta come un tralcio di vite al ceppo di un’àncora calante», e cita Aldo Manuzio. Il logo di Manuzio, quel Leviatano che campeggia su ogni suo libro, vi apparirà allora come una raffigurazione simbolica di Venezia. Animato da quest’idea, de Seta si è mosso alla ricerca degli infiniti tesori che giacciono nel corpo di questo misterioso Leviatano: le opere che hanno segnato la storia dell’arte e sulle quali incombe una tale bibliografia da far tremare i solai di una biblioteca. La tempesta di Giorgione, ad esempio, il dipinto il cui soggetto è uno dei grandi nodi irrisolti della storiografia artistica. Viaggiando nel corpo della balena-Venezia, come uno di quei naviganti abili a raccontare mirabolanti storie ed avventure, de Seta ci ricorda la «mossa del cavallo» di uno studioso che ha sparigliato le carte sostenendo che il quadro raffigura in realtà i bombardamenti cui fu sottoposta Padova da parte delle artiglierie imperiali nel 1509. Durante il viaggio, compaiono le gigantesche figure dell’arte che sono Venezia, anche quando non la dipingono: Tiziano che, come Michelangelo, era nella leggenda già da vivo, e il cui colore è all’origine del mito della pittura veneziana in Europa; Tintoretto che con il suo «schioppettio cromatico » prese assai rapidamente il posto di Tiziano; i vedutisti Canaletto, Guardi e Bellotto, che resero sublime l’uso della camera oscura, e appaiono qui come protagonisti di una singolare piéce teatrale, in dialogo con i loro e i nostri contemporanei che di loro si sono occupati.
Mario gioca semplice. Io e Piermario Morosini
Vailati Giuseppe
€ 14,00
2016, 144 p., brossura
San Paolo Edizioni (collana Le vele)
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Beppe e Mario sono due ragazzini con la passione per il calcio. Beppe gioca nelle giovanili dell'Alzano Virescit, Mario nella prestigiosa cantera dell'Atalanta. Beppe e Mario sono amici e si sfidano spesso sul rettangolo verde. Passano gli anni e Beppe finisce a giocare nei dilettanti, lascia il calcio e infine la naturale irrequietezza lo porta a laurearsi in filosofia. Mario invece ha dalla sua maggior talento e determinazione nello sfondare; è il capitano della primavera dell'Atalanta e una giovane promessa dalla nazionale, ma a discapito delle apparenze la sua non è una vita facile: in pochi anni ha perso la madre, il padre e il fratello e si è ritrovato da solo a prendersi cura della sorella Maria Carla, affetta da una grave disabilità. Beppe e Mario non si perdono mai veramente di vista, e quando il primo entra in seminario, il secondo va a trovarlo e i due si ritrovano a condividere inquietudini e dubbi, a parlare di fede e del senso della vita. Il 14 aprile 2012 accade l'inaspettato, durante la partita Pescara - Livorno, Mario si accascia al suolo e, nonostante la corsa in ospedale, muore a soli 25 anni. Il dolore di Beppe è enorme, e anche il mondo del calcio è sotto shock. È trascorso qualche anno, Beppe porta sempre il ricordo e l'esempio dell'amico nel cuore. La sua vita è cambiata, il Cammino di Santiago gli ha fatto comprendere che la sua vocazione non è il sacerdozio, gli ha donato Maria Paula e lo ha riportato sui campi da gioco, ad allenare ed educare i ragazzi.
I diavoli di Bartali. Ginettaccio raccontato da chi correva insieme, contro e soprattutto dietro
Pastonesi Marco
€ 15,00
2016, 237 p., ill., brossura
Ediciclo (collana Miti dello sport)
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Bartali era Garibaldi in bicicletta: un eroe nazionalpopolare, un eroe dei due mondi, il Giro d’Italia e il Tour de France. Tanti, se non tutti, e non solo nel ciclismo, hanno un loro Bartali: un giorno, una notte, un viaggio, una salita, un fiasco, una profezia. Marco Pastonesi va alla ricerca di quel Bartali personale, privato, segreto, nelle testimonianze dei corridori. Bartali diventa quindi una pietra miliare, uno striscione, una fontana o un tubolare, una scusa per ritrovare altre storie e avventure, quelle di capitani e, soprattutto, gregari, mai conosciuti fino in fondo, ma confinati soltanto in un nome e cognome che affollavano ordini d’arrivo o classifiche generali: da Fiorenzo Magni ad Alfredo Martini, da Ferdy Kubler a Raphael Geminiani, da Giovannino Corrieri a Renzo Zanazzi, e poi i quasi anonimi faticatori del pedale, come Secondo Barisone e Lino Ciocchetta, Romano Pontisso e Ubaldo Pugnaloni. Ne è uscito un libro che tesse una trama di ricordi a due ruote, spesso mai raccontati, mai rivelati finora, forse soltanto perché mai richiesti.
*descrizione a cura delle rispettive case editrici.
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Aiutiamo Vincenza Sicari nella maratona più importante, quella per la vita. Firma la petizione lanciata da “Il Popolo Veneto - Giornale Italiano Fondato nel 1921” (clicca qui)
Leggi l'intervista de "Il Popolo Veneto" con Vincenza Sicari (clicca qui)