di Francesca Monti
Il 3 giugno è uscito “Sotto effetto di felicità” (Universal Music), il nuovo disco dei La Rua, talentuosa band pop/nu-folk, nata nel 2004 nella provincia di Ascoli Piceno e formata da Daniele Incicco (voce e chitarre), William D’Angelo (chitarre), Davide Fioravanti (pianoforte, fisarmonica, glockenspiel), Nacor Fischetti (batteria, fx), Alessandro Mariani (chitarre, banjo) e Matteo Grandoni (contrabbasso, basso). L’album, prodotto dai La Rua insieme a Dario Faini, contiene 9 brani, tra cui il singolo “Il sabato fa così”, presentato ad “Amici”, a cui la band ha preso parte nella squadra bianca capitanata da Elisa ed Emma.
Abbiamo incontrato i La Rua e parlato con loro del nuovo disco “Sotto effetto di felicità”, dell’esperienza vissuta ad “Amici” e dei prossimi progetti.
Il 3 giugno è uscito il vostro nuovo disco “Sotto effetto di felicità”. Com’è nato questo lavoro?
“Grazie al contratto con Universal è uscito il nostro disco “Sotto effetto di felicità”, un album che nasce a cavallo della partecipazione di Amici, in parte prima e in parte durante e dopo il programma. Appena usciti dal talent nel giro di 7-8 giorni siamo riusciti ad imbastire questo lavoro, i ragazzi hanno chiuso gli arrangiamenti, curando la produzione artistica in maniera autonoma. Sono loro stessi ad aver dato il suono all’album, alcuni brani sono stati mixati dal nostro batterista Nacor. Nel disco ci sono varie sfaccettature sonore, che riguardano il nostro primo percorso, il nostro vestito folk, un’altra mutazione musicale, cioè un folk arricchito con la musica elettronica, rispettando però la forma della canzone italiana, con una fruibilità dei brani che possa arrivare a chiunque. L’album contiene 9 brani, tra cui il nuovo singolo “Il sabato fa così”, che abbiamo scelto di lanciare perché rappresenta al meglio quello che siamo a livello sonoro e testuale. Infatti ci sono dei messaggi importanti che cerchiamo di trasmettere attraverso le canzoni. Quando andiamo a scrivere un brano e a vestirlo con i ragazzi cerchiamo sempre di rispettare al massimo il messaggio del pezzo. Ascoltando una canzone da lontano devi capire cosa sto dicendo, deve essere di facile lettura, il messaggio deve essere davanti a ogni cosa”.
Daniele, cosa ci racconti invece riguardo la scrittura dei brani? A cosa ti ispiri?
“Per quanto riguarda la scrittura dei brani all’interno del disco ci sono tre tipologie, quella che giustifica la nostra parte energica, il nostro sapore anche rock, con questo modo esplosivo di fare musica come Il sabato fa così, Non ho la tristezza, Non sono positivo alla normalità, poi c’è quella più emotiva, figlia dell’amore, del nostro percorso amoroso che fa parte della vita, come Il futuro era ieri con te, Il passato migliore che ho e Ti aspetterò che raccontano un mio spaccato di vita, la terza è più particolare, generazionale, come Mai come mi vuoi tu e I miei rimedi, che hanno tutt’altro modo di parlare al pubblico. Con I miei rimedi abbiamo cercato di fare una foto alla nostra generazione. Mai come mi vuoi tu, invece, è un’altra mia dichiarazione personale. I ragazzi hanno fatto un grandissimo lavoro a livello musicale, di ricerca, tutto è veicolato dal nostro produttore artistico e coautore Dario Faini, con il quale ho scritto gran parte dei brani e che è anche il mio insegnante personale a livello autorale, è il nostro settimo componente e ci segue dal 2009”.
Il video di “Il sabato fa così” è molto originale…
“Abbiamo fatto un esperimento folle, ci siamo messi a testa in giù per gran parte del videoclip e non ti dico le facce che avevamo…Abbiamo chiesto e ottenuto che partecipassero alla clip due nostri cari amici, Andreas Muller e Alessio La Padula, due ballerini che hanno partecipato ad Amici”.
La titletrack “Sotto effetto di felicità” invece quando è stata scritta?
Davide: “La titletrack del disco è nata durante “Amici”. Siamo tornati a casa per le vacanze di Natale e ho ricevuto la telefonata di Daniele che mi diceva “Davide ho bisogno che tu mi faccia il mondo sonoro di questo pezzo”. Era il 24 dicembre, quindi non abbiamo fatto vacanza”.
Daniele: “Ho cercato varie volte di capire cosa accadesse alle persone che si innamorano di qualcosa. In quel momento in cui ti senti fortunato, quando realizzi che ti stai innamorando, stai sotto effetto di felicità, perché la droga più forte che c’è, l’amore, ti mette in questo stato emotivo. Quando ho provato questa sensazione ho scritto la canzone, ci abbiamo lavorato e poi è diventata il titolo dell’album”.
Cosa vi ha lasciato la partecipazione ad “Amici”?
“Noi abbiamo cercato la partecipazione ad Amici perché serviva per far ascoltare le nostre canzoni e far vedere il nostro modo di far musica. Noi volevamo fare concerti, scrivere i brani, allargando però il nostro pubblico. Usciti dal talent, abbiamo dormito e la domenica mattina abbiamo fatto la riunione per decidere come procedere, poi da lunedì abbiamo iniziato a lavorare. Amici ci ha rafforzato, è stata una grandissima palestra, anche a livello emotivo, perché stai tutto il giorno a provare e costruire un pezzo poi magari entra un professore in sala prove e può distruggere tutto quello che stai facendo, quindi devi essere solido e capire se quello che ti sta dicendo è una critica o una provocazione e il giorno dopo tornare a lavorare come se nulla fosse accaduto. Se lo fai nel modo giusto “Amici” aggiunge, non toglie, ti dà la consapevolezza artistica, la forza emotiva, e speriamo di aver dato qualcosa anche noi in più al programma.
Non abbiamo mai provato ad entrare in altri talent. Quando abbiamo visto che ad Amici ti permettevano di fare e arrangiare le proprie canzoni e ho visto i mash-up che facevano i The Kolors ho capito che era l’occasione buona. Noi ad esempio abbiamo messo la musica di Morricone su Lovers on the sun di David Guetta, oppure abbiamo cantato Non ho la tristezzafacendo un gesto forte (durante l’esibizione Daniele e Alessandro si sono dati un bacio, ndr). Insomma sei tu che fai il programma e questo è stato stimolante”.
“Non ho la tristezza” che avete citato poco fa è un brano in cui trasmettete un messaggio importante: il diritto per tutti di vivere l’amore liberamente…
“Se c’è qualcosa da comunicare va fatto nella maniera giusta e in modo esplicito. Nella nostra canzone c’è una frase molto importante che dice Spiegami l’amore che giro che fa, mi farò trovare pronto se passerà, è una dichiarazione di abbandono all’amore, per noi era fondamentale trasmettere il messaggio sulla legalizzazione della libertà emotiva etico-morale, il momento era unico, perché noi ci rivolgiamo a ragazzi molto giovani che se sentono questo terremoto emotivo potrebbero implodere, allora perché non fare noi un gesto forte, farci strumento della canzone, attirare su di noi delle frecciate ma stimolare le persone nel fare un passo avanti a livello etico per permettere a tutti di vivere l’amore liberamente, senza paura. Credo che con i fatti si muova la coscienza, già nel 2014 avevo lanciato un messaggio attraverso un video e vivendo in una frazione di un piccolo paese potete immaginare quanto rumore abbia fatto”.
Qual è il rapporto con la vostra terra d’origine?
Daniele: “A livello di creatività la mia terra è fondamentale, è importante quando mi sveglio vedere il verde, sapere che ci sono dei pescheti e dei tartufi vicino. Magari un domani dovrò trasferirmi per dei periodi in una città grande però vorrebbe dire che sono successe cose giganti. Quando siamo usciti da Amici è stato rigenerante tornare a casa, nella campagna marchigiana, che è splendida. Noi abbiamo cominciato lì e se oggi siamo a Milano a parlare di un disco è grazie a un concerto che abbiamo costruito con dei ragazzi del nostro paese, con cui abbiamo girato anche il video di Polline, in un mulino. Questo ci ha dato i tasselli per costruire la credibilità che ci ha permesso di andare ad Amici. Per me la provincia o la campagna non è un limite ma un valore aggiunto, una risorsa”.
C’è un consiglio che vi ha dato la vostra coach, Elisa, e che vi è maggiormente servito?
William: “Elisa ci ha dato un consiglio bellissimo: portare tutto allo stremo, rendere chiaro al pubblico il messaggio, riferito alla parte cantata, e a noi come arrangiamento. Ci ha messo bene le idee in chiaro”.
Daniele: “E’ stato troppo figo quando è entrata in sala prove e ci ha chiesto di fare Power Out degli Arcade Fire, per me era bellissimo cantare questi brani, era come distruggere un muro perché non c’erano mai stati questi pezzi nel talent. Abbiamo fatto questa canzone in modo ancora più pesante. Elisa l’ha ascoltata e ci ha detto “ecco d’ora in poi vi chiederò di picchiare almeno così, sempre di più”. Noi arrivavamo da un mondo folk e con una differente morbidezza. Invece Elisa ci ha fatto capire che il nostro animo aveva bisogno di qualche picchiata in più e l’abbiamo messa in tutte le esibizioni”.
Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Daniele: “Io sono folle a livello musicale, non ascolto tantissima musica, ma sento per mesi determinate cose fino a quanto mi hanno distrutto l’anima. Il mio primo disco è stato Are You Experienced di Jimi Hendrix, il secondo Black Album dei Metallica, poi è nata la passione per il blues, per Robert Johnson, ma ho ascoltato di tutto. Adoro il modo di stare sul palco di Bruce Springsteen, ma anche Vedder dei Pearl Jam quando pubblica il disco da solista e fa 20 canzoni con l’ukulele. E poi impazzisco per Rino Gaetano, per Vasco Brondi”.
Davide: “Io come tastierista ho apprezzato la svolta elettronica dei Coldplay quando hanno collaborato con Brian Eno. Per l’ultimo album abbiamo preso spunto dall’elettronica minimale di Lo-Fang ma anche da Kygo”.
William: “Io ascolto soprattutto musica italiana. Matteo e Alessandro impazziscono per il jazz, studiano al Conservatorio de L’Aquila, uno contrabbasso jazz e l’altro chitarra jazz, anche il batterista e fonico Nacor studia al Conservatorio e ascolta brani per noi inascoltabili. Poi i gusti musicali di ognuno si riversano nel nostro lavoro. C’è un filo comune che è la ricerca sonora. Oggi con Spotify hai la possibilità di avere tutti gli artisti a disposizione. Per noi musicisti avere uno strumento del genere è un “miracolo”, specialmente quando andiamo a mettere il vestito per le canzoni che scrive Daniele”.
Attualmente siete impegnati con l’instore tour. Come sta andando?
“Ora stiamo facendo dei firmacopie che stanno andando molto bene, è un’esperienza per noi nuova. E’ capitato che venissero intere famiglie. Abbiamo notato una maggior presenza di pubblico che segue Amici anche se il nostro obiettivo rimane quello di portare ai live le famiglie”.
In estate sarete in tour in varie città italiane per presentare il nuovo disco. Cosa vedremo nei live?
Daniele: “Stiamo lavorando tantissimo per portare questo disco nel tour che andremo a fare, la prima data sarà il 25 giugno a Magliano De’ Marsi e cercheremo di preparare un mix che possa rispecchiare sia il percorso di Amici, sia quello fatto prima, sia ciò che vogliamo ci sia domani. Stiamo cercando di fare uno spettacolo molto condito. Nei live manterremo tutto il corpo del suono con batteria, basso, chitarra, banjo e acustica, ma abbiamo cercato con dei synth e delle macchine che useremo dal vivo con una programmazione particolare e dei pc sul palco di riprodurre tutto quello che c’è nel disco. Io ho la fortuna di avere una band, cinque ragazzi che stanno sempre lì a fabbricare musica, siamo una fattoria musicale. Siamo sei menti che si confrontano e partoriscono un’idea che ha avuto un bel travaglio. Noi crediamo sia giusto impegnarsi e lavorare molto a quello che facciamo. Il nostro spettacolo deve avere due ingredienti: far divertire i musicisti ed essere fruibile dal pubblico. Per cui quando faremo gli allestimenti, chiameremo delle persone e faremo vedere lo spettacolo in anteprima e ascolteremo anche il parere di chi non sa di musica. Lo stesso vale per i brani, li faccio ascoltare ad amici che magari ascoltano cose diverse da me”.
Per concludere, sarete anche al Collisioni Festival il prossimo 16 luglio…
“Al Collisioni apriremo il concerto di Marco Mengoni e faremo un mini live. Siamo molto felici e onorati di questa opportunità”.
Queste le prime tappe del tour estivo dei La Rua:
25 GIUGNO – MAGLIANO DE’ MARSI (AQ) – PIAZZA DELLA REPUBBLICA
2 LUGLIO – PESCARA – PIAZZA SALOTTO
16 LUGLIO – BAROLO (CN) – COLLISIONI FESTIVAL (SUPPORTO MARCO
MENGONI)
7 AGOSTO – RIPABERARDA (AP) – PIAZZA S. MARIA
13 AGOSTO – ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – PARCO DEL BORSACCHIO
15 SETTEMBRE – TERNI – TERNI ON FESTIVAL