di Francesca Monti
Tra i protagonisti della categoria Giovani del Festival di Sanremo 2016 ci sarà Ermal Meta, bravissimo cantautore, che ha iniziato la sua carriera con la band La Fame di Camilla per poi intraprendere il percorso solista, ma anche raffinato autore di successo che ha scritto splendidi brani per artisti quali Marco Mengoni (Io ti aspetto, Pronto a correre), Francesco Renga (Era una vita che ti stavo aspettando), Emma Marrone (Occhi profondi, Arriverà l’amore), Annalisa Scarrone (Non so ballare, La prima volta), Chiara Galiazzo (Straordinario, Vieni con me, Il meglio che puoi dare), Patty Pravo (con cui duetta in “Non mi interessa”), Clementino (Sotto le stelle), Francesco Sarcina (Femmina, Un miracolo), Lorenzo Fragola (La nostra vita è oggi e Resta dove sei) e Fedez (ha firmato le musiche di “21 grammi ”).
In questa piacevole chiacchierata (grazie a Manuela Longhi della Mescal), Ermal Meta ci ha parlato del brano che porterà a Sanremo, dal titolo “Odio le favole”, del sogno di scrivere un pezzo per Vasco Rossi, dell’esaltante esperienza legata alla colonna sonora della serie “Braccialetti Rossi”
(ha firmato “Tutto si Muove” nella prima stagione e “Volevo perdonarti, almeno” nella seconda), del nuovo disco e di tanto altro.
Ermal, parteciperai al Festival di Sanremo 2016 nella categoria Giovani con “Odio le favole”. Com’è nato questo brano?
“E’ nato per caso, avevo una melodia in testa che mi si era incollata da giorni e ho pensato che l’unico modo di liberarmene fosse fare una canzone”.
Hai presentato questo pezzo nella serata “Sanremo Giovani” andata in onda su Raiuno il 27 novembre. Un’ottima vetrina per far conoscere la tua musica…
“Assolutamente sì. La vera opportunità poi è quella del palco dell’Ariston, ovviamente però bisogna vedere quello che accade dopo perché Sanremo è sempre una scommessa”.
Con quali obiettivi salirai sul palco dell’Ariston?
“L’obiettivo è quello di fare una bella figura e poi di andare a suonare in tournèe perché io nasco dalla musica live, quindi non vedo l’ora di iniziare il tour, passando naturalmente attraverso l’Ariston”.
Al Festival di Sanremo hai preso parte nel 2010 con la band La Fame di Camilla. Che ricordi hai di quella partecipazione?
“E’ stata una cosa grandiosa, quando sei in una band è come essere lì con la famiglia, è un divertimento continuo, risate, battute, una band è come un immenso scudo, filtra qualsiasi cosa. Ho un ricordo meraviglioso e credo irripetibile, per certi versi, di questa esperienza”.
Dopo tre dischi e tantissimi live con La Fame di Camilla hai iniziato la carriera solista…
“Il gruppo si è sciolto, così ho iniziato a scrivere canzoni per altri artisti. Quindi ho pensato: perché non fare un disco? E così ho fatto”.
Tra le canzoni che hai scritto per altri grandi cantanti ce n’è una a cui sei più legato? C’è un’artista con cui non hai ancora collaborato e per il quale ti piacerebbe scrivere un pezzo?
“Sono legato a tutte le canzoni scritte da me e cantate da altri artisti perché i brani sono un po’ come figli, quindi non posso sceglierne uno. Tra gli artisti con cui non ho collaborato mi piacerebbe scrivere qualcosa per o con Vasco Rossi. So che è più facile dire vorrei andare sulla luna, però se deve essere un sogno allora sogniamo in grande”.
Hai preso parte anche alla colonna sonora delle prime due serie dell’amatissima fiction “Braccialetti Rossi”…
“E’ una collaborazione nata con il mio amico Niccolò Agliardi che ha firmato tutte le colonne sonore di “Braccialetti Rossi”. E’ stata un’esperienza pazzesca, stupenda, che non mi aspettavo, sono anche andato sul set e ho conosciuto i ragazzi. E’ una serie molto importante e di successo, che tratta un tema delicato come quello delle malattie gravi nei bambini e nei giovanissimi e mi ha arricchito anche dal punto di vista umano perché ho conosciuto persone fantastiche”.
Scriverai qualche pezzo anche per la colonna sonora di “Braccialetti Rossi 3” ?
“No, per una serie di coincidenze, di impegni non ho avuto la possibilità di concentrarmi bene per fare quello che avrei voluto per la colonna sonora della terza serie. Siccome sono molto zelante come indole e una cosa se la faccio devo farla bene, per mancanza di tempo perché poi ho iniziato a fare il mio disco, questa volta non ho potuto prendere parte al progetto. Però sono sicuro che Niccolò ha fatto un gran bel lavoro”.
Come ti sei avvicinato alla musica e quali sono i tuoi artisti di riferimento?
“Alla musica direi che mi sono avvicinato da piccolissimo, anzi è la musica che si è avvicinata a me perché ho iniziato ad ascoltarla quando ero nella pancia di mia madre, lei è una violinista e tutti i miei ricordi sono legati al suono del violino e alla musica in generale. A me piace ascoltare di tutto, sono un onnivoro della musica, a partire da quella classica per arrivare all’hard rock, al pop, alle produzioni elettroniche, la scuola tedesca mi sconquassa parecchio da quel punto di vista. Poi l’ascolto della musica dipende anche dallo stato emotivo in cui ti trovi in quel momento, a volte mi capita di ascoltare anche delle cose diverse tra loro”.
Per quanto riguarda la scrittura di una canzone, come nasce un brano?
“E’ un po’ complesso da spiegare. Una canzone può nascere da tantissimi modi diversi, in realtà è tutto subconscio, cioè avviene qualcosa di cui non ti accorgi fino a che non ti rendi conto che c’è una canzone che si sta avvicinando, come è arrivata e da dove è impossibile individuarlo. Io sono fermamente convinto che le canzoni esistano da qualche parte, uno deve essere semplicemente bravo, attento e ricettivo nel farsi attraversare da alcune energie che sono nell’aria. Nel momento in cui le lasci passare, ti lasciano qualcosa dentro in cambio, pagano il dazio, la dogana, e attraverso questo dazio si scrivono le canzoni”.
“Odio le favole” sarà contenuta nel tuo nuovo disco. Ci puoi anticipare qualcosa a riguardo?
“Il prossimo disco sarà legato in maniera predominante ad un suono anni ‘80, ma non mi piace categorizzare quello che faccio perché amo tutta la musica. Sono molto largo nella scelta dei suoni, non riesco mai ad essere settoriale. Il filo conduttore è che tutte le 9 canzoni che compongono il disco sono molto sentite, ci sarà un brano che è già stato cantato in duetto da Moreno e Fiorella Mannoia, si chiama “Sempre sarai”, ma io lo canto nella sua versione originale, cioè come è stata scritta perché la loro versione prevedeva un rap, con delle parti scritte da Moreno e quindi dei versi della canzone sono stati sacrificati. Ma andava bene così perché è stato un brano che ha avuto un grande successo e sono stato molto contento di questo. Volevo però far ascoltare questo pezzo a quanta più gente possibile nella sua forma originale e quindi la propongo nel disco e ne sono molto felice”.
Sarà il tuo primo disco pubblicato con la storica e prestigiosa casa discografica Mescal…
“La Mescal ha pubblicato gran parte dei dischi che ho amato e consumato durante i miei anni di formazione musicale e quindi sono veramente molto contento, anche perché hanno un grande entusiasmo, sono molto combattivi e in linea con quella che è la mia indole e con il mio approccio nelle cose che amo, nella fattispecie la musica”.
Natale è alle porte, cosa vorresti trovare sotto l’albero?
“Vorrei trovare Babbo Natale con tanto di renne (ride)”.