di Francesca Monti
Dopo la proiezione in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2015, arriva nelle sale il 23 e 24 maggio, in occasione della commemorazione del 24° anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio, “Era d’estate”, film con la regia di Fiorella Infascelli, con Massimo Popolizio nei panni di Giovanni Falcone, Beppe Fiorello in quelli di Paolo Borsellino, Claudia Potenza (Agnese Borsellino), Valeria Solarino (Francesca Morvillo) ed Elisabetta Piccolomini.
Attraverso un originale sguardo sulle personalità dei due magistrati, il film racconta le sei settimane di esilio forzato che nel 1985, a tre mesi dall'inizio del Maxi Processo di Palermo, Falcone e Borsellino dovettero passare insieme alle loro famiglie sull'isola dell'Asinara, caratterizzata da una natura incontaminata, dopo la scoperta della minaccia di un attentato di Cosa Nostra nei loro confronti. Un racconto realizzato con magistrale delicatezza, che pone l’accento sulla dimensione umana di due grandi eroi, che nonostante conoscessero il destino a cui andavano incontro non hanno mai smesso di cercare la verità e di credere nella giustizia.
In questa intervista che ci ha gentilmente concesso (grazie a Federica Ceraolo) abbiamo parlato con la regista Fiorella Infascelli del film “Era d’estate”.
“Era d’estate” racconta un avvenimento della vita di Falcone e Borsellino che finora era stato poco esplorato dal cinema e dalle fiction, il loro trasferimento improvviso all’Asinara con le famiglie a causa della minaccia di un attentato, partita dai vertici di Cosa Nostra, ma ci permette anche di conoscere meglio il rapporto umano che legava i due giudici.
Com’è nata l’idea di questo film?
“L’idea del film mi è venuta mentre giravo sull’isola dell’Asinara un documentario sugli operai del Petrolchimico (Pugni chiusi, 2011, ndr) che, per protesta si erano autoreclusi nel carcere di massima sicurezza. Un giorno uno di loro mi indicò una casa rossa sull’acqua e mi disse che lì Falcone e Borsellino avevano soggiornato con le loro famiglie. Andai a vederla, cominciai a fare delle ricerche….Da subito ho pensato che sarebbe stato interessante raccontare le due famiglie costrette in quella piccola casa sull’acqua per più di un mese, come reagivano a quella vacanza forzata, come si guardavano, come guardavano i loro figli, le loro mogli. Avevano molto più tempo a disposizione, molto più dell’usuale, potevano avere un campo visivo ampio non impedito dalle scorte. Il film racconta che in quella vacanza la loro amicizia sicuramente si è approfondita, modificata, hanno vissuto quello che due amici normalmente vivono comunemente, ma che a loro era negato. O comunque prima di allora non avevano mai fatto una vacanza insieme e neanche si vedevano così tanto fuori dal lavoro. Volevo raccontare questo vivere gomito a gomito dalla mattina alla sera nel silenzio assoluto dell’isola, senza carte, senza lavoro, soli loro due, tra gli scogli e nella veranda della foresteria”.
Il cast è composto da grandi artisti, da Giuseppe Fiorello e Valeria Solarino, a Claudia Potenza e Massimo Popolizio…
“E’ stato molto bello poter lavorare con questi attori, credo che abbiamo fatto un gran lavoro, ho raccontato loro tutto quello che nel frattempo avevo scoperto incontrando amici, parenti collaboratori di Falcone e Borsellino. Non abbiamo mai tentato una somiglianza fisica, e anche nella scelta degli attori non ho pensato a questo, volevo invece arrivare a qualcosa di più profondo, in ognuno di loro cercavo di capire quale fosse veramente il legame profondo che aveva con il personaggio che interpretava”.
“Era d’estate” è stato girato sull’isola dell’Asinara, che diventa anch’essa protagonista della pellicola, con i suoi scenari meravigliosi e quel mare splendido, un elemento molto amato da Falcone e Borsellino…
“Tutti e due amavano il mare, lo sappiamo, ma lì, all’Asinara potevano guardarlo senza il campo visivo occupato dalle scorte. Sono circondati dall’acqua, da un mare che in un certo senso li protegge, da un mare che non potevano più frequentare. Un mare che nel film cambia, come il loro umore, che scandisce anche i loro tempi interiori, che descrive il loro stato d’animo”.
Il film indaga i rapporti personali e famigliari, racconta gli uomini dietro i magistrati ma sottolinea anche l’importanza delle due donne che stavano al loro fianco, attraverso immagini di situazioni quotidiane…
“Francesca Morvillo e Agnese Borsellino, due donne estremamente diverse, ma che come disse una volta Agnese dopo quella vacanza non si sono più lasciate. Credo che anche per loro l’Asinara sia stata in parte una esperienza piuttosto straordinaria. Agnese e Francesca non potevano uscire e facevano una vita blindata a Palermo, lì hanno potuto condividere insieme le giornate, 24 ore su 24. Una cosa rara a Palermo dato che i due giudici uscivano la mattina e rientravano la sera tardi. L’ironia, che ho conosciuto in Agnese Borsellino, credo sia stata una delle cose che sicuramente la univa a suo marito Paolo”.
Sta già lavorando al prossimo film?
“Sì, sto lavorando su due idee, una commedia e la storia di un viaggio”.
Sinossi film “Era d’Estate”: L’Asinara, 1985. In una notte come tante sbarcano sull’isola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, rapido, non c’è nemmeno tempo di fare i bagagli, d’altronde la minaccia, intercettata dai Carabinieri dell’Ucciardone, è grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra. È un’estate calda, come non se ne vedevano da tempo, e nella piccola foresteria di Cala D’oliva, i due magistrati e le loro famiglie vivono completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell’Asinara, controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziarie. Una condizione che non tutti riescono a sopportare. Così accade che Lucia, la figlia più grande dei Borsellino, cada lentamente in uno stato di così grande malessere che dovrà essere riportata a Palermo, dove Paolo, imponendosi ai suoi superiori, la accompagnerà. Manfredi, scosso anche da quello che è successo alla sorella Lucia, si avventura in una fuga senza meta alla scoperta dell’isola, e verrà ritrovato in mezzo ai detenuti che distribuisce nutella e racconta barzellette.
Passano i giorni, i rapporti a poco a poco diventano più intimi, ed è come se quella vacanza obbligata desse modo ad ognuno di scoprire l’altro. Così trascorre un mese fatto di notti insonni, di sorrisi, di scherzi, di pensieri, una lunga, inaspettata tregua in attesa di riprendere il lavoro, in attesa che il ministero fornisca le carte per continuare la stesura dell’ordinanza-sentenza del maxi processo, il capolavoro di Falcone e Borsellino che affermerà una volta per tutte che la mafia esiste e ha un nome “Cosa Nostra”. Finalmente le carte arriveranno, Paolo e Giovanni ricominceranno a lavorare giorno e notte e una nuova, sconosciuta armonia sembra nascere in quell’angolo di mondo, un’inedita serenità familiare che potrebbe durare anche per sempre. Invece, rientrato il pericolo, arriva l’ordine di tornare a Palermo nello stesso modo improvviso in cui erano partiti.
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