di Francesca Monti
A tre anni da “Evoluzione della Specie 2” , esce oggi, 11 settembre, “Le stelle non tremano” (Universal Music), il nuovo disco di Dolcenera, il sesto album di inediti della sua carriera.
Nel nuovo progetto discografico la cantante salentina, artista di punta della scena musicale italiana, dotata di una strepitosa voce, affronta i temi del coraggio e dell'umanità, dell'amore, della positività e della resistenza, citando letterati e intellettuali come Platone, Kant, Hesse, Monicelli, Pasolini e Gandhi.
Il disco, che contiene 11 brani ed è frutto di una ricerca sonora e musicale meticolosa, è stato scritto, arrangiato e prodotto da Dolcenera e ha un sound synth dance oriented, contaminato con suoni primitivi, primordiali, che richiamano antiche culture orientali.
Questa mattina a Milano, Dolcenera ha presentato alla stampa il nuovo disco.
“Pochi sanno che l’11 settembre, data che tutti associano all’attacco alle Torri Gemelle, fu scelto da Gandhi nel 1906 per “Satyagraha”, il manifesto della lotta non violenta. La storia di “Le stelle non tremano” inizia proprio dall’11 settembre e significa non avere paura. La tematica dell’album, che ho composto in due anni e mezzo, ruota attorno alla paura del futuro e si focalizza sui sentimenti che possono combatterla: il coraggio, l’amore sincero, la lealtà, la caparbietà e la resistenza, in una visione sempre positiva”.
Il disco si apre con “Niente al mondo”: “Tutti i miei pezzi partivano dalla constatazione del periodo storico in cui stiamo vivendo. Ma questo è il tempo per noi. Questo brano, uscito la scorsa estate, lo dice chiaramente: "Chi sogna non ha regole/e non si arrende mai/la vita che s'immagina diventerà realtà". Volevo scrivere una canzone sulla speranza e mi sono ritrovata per caso a leggere Pasolini e a vedere un video su Youtube con un’intervista a Monicelli. Entrambi contrapponevano speranza e sogno. Vedevano la speranza con un’accezione negativa, passiva, l’aspettarsi qualcosa che non arriverà mai se non viene cercato e conquistato, mentre esaltavano il sogno, perché è dinamico, attivo e stimola a provare a cambiare la propria vita. Istintivamente è venuta fuori una canzone sul sogno. Io credo nella passionalità, nella trasparenza, nella sincerità, nell’equilibrio dei sentimenti e delle forze della natura del Buddhismo, nella forza dell’amore del Cristianesimo. Siamo tutti inscindibilmente collegati nell’equilibrio cosmico”.
Il titolo del disco è “Le stelle non tremano”: “E’ una rassicurazione. Nasce da una frase della canzone “Fantastica”, dedicata ad un mio amico che non c’è più, che studiava ingegneria aerospaziale. Quando pensi a una persona che non c’è più guardi il cielo. Il titolo significa anche non avere paura. Infatti la paura, rappresentata con la metafora della scintillazione delle stelle, l’apparente tremolio della luce delle stelle dovuto all’attraversamento dell’atmosfera è superata dal solo pensiero d’amore per una persona e per il suo insegnamento a prendere la vita con il sorriso”.
“Immenso” rappresenta invece la modernità delle sonorità di questo album: “E’ uno dei miei pezzi preferiti. E’ una progressione tipica della musica italiana, arrangiata in modo sorprendente, mantenendo però intatta la parte emotiva. Ci sono suoni distorti, synth, dance. Mescolare gli accordi con una tromba solista mi è piaciuto molto. Ho lavorato su questo pezzo per due mesi insieme ad Alex 3carichi. Anche il basso di questo pezzo è uno dei più fighi dell’album”.
Il concept della cover e del booklet dell’album sono una vera opera d’arte: “E’ da anni che conosco Guido Daniele, pittore, artista multimediale e body painter, e il fotografo Paolo Cecchin, considerato in America uno dei cinque più grandi fotografi del mondo. Era da tempo che progettavamo una collaborazione e il disco “Le stelle non tremano” dove l’elettronica è contaminata con il primordiale è stato l’occasione giusta. Nella copertina sono un’aliena dai tratti umani”.
Nel 2003 Dolcenera ha vinto la seconda edizione del reality show “Music Farm”: “E’ stata un’esperienza devastante, era uno strano reality e fu una rivelazione il fatto che lo avesse vinto la più giovane in gara. A quei tempi non avevo ancora la giusta consapevolezza, fin da ragazzina non parlavo molto, ero timida. Lì dentro mi sono invece scoperta arrangiatrice, in particolare con “I will survive”, avevo trasformato quel pezzo in un brano 3/4 stile valzer un po’ jazzato, una versione bellissima. Non seguo i vari reality o talent. Gli unici canali che guardo sono Focus, Dmax e Supertennis. Però sto collaborando come produttrice con un giovane talento, ma non posso rivelare di più”.
Come riesce Dolcenera a superare le paure? “Sono molto ansiosa. Contrasto la paura dei cambiamenti e riesco a superarla con la voglia di sorprendermi. Mi appiglio ogni volta all’amore, alla passione per la musica e per lo sport. Ho praticato fin da bambina tantissimi sport, tennis, nuoto, sollevamento pesi, anelli. In ogni cosa che faccio mi piace andare fino in fondo”.
Chiusura con il tour: “A dicembre inizierà il tour teatrale. Vorrei avere trenta elementi per ricreare tutte le sonorità presenti nel disco (ride). In realtà sarò sul palco insieme a 4/5 musicisti e ci sarà sicuramente un momento acustico, solo voce e piano in cui mi divertirò tantissimo”.
Dolcenera presenterà il nuovo album ai fan negli store di tutta Italia. L’instore tour parte oggi 11 settembre da Milano e arriverà in Veneto il 13 settembre a Mestre, il 14 settembre a Verona e il 15 settembre a Padova.
Queste le date dell’instore tour di Dolcenera:
12 settembre: Vittuone, MI (Il Destriero Shopping Center, ore 17.30)
13 settembre: Mestre, VE (C.C. Auchan Porte di Mestre, ore 17.30)
14 settembre: Brescia (Mondadori, ore 15.00) e Verona (Feltrinelli, ore 18.30)
15 settembre: Padova (Mondadori, ore 18.30)
16 settembre: Villesse, GO (Mediaworld, ore 17.30)
17 settembre: Modena (Mediaworld, ore 17.30)
18 settembre: Varese (Casa del disco, ore 15.00) e Torino (Feltrinelli Stazione, ore 18.30)
21 settembre: Bologna (Mondadori, ore 18.30)
22 settembre: Roma (Discoteca Laziale, ore 17.30)
23 settembre: Napoli (Feltrinelli Stazione, ore 15.00) e Marcianise, CE (Mondadori, ore 18.30)
24 settembre: Bari (Feltrinelli, ore 18.00)
25 settembre: Lecce (Feltrinelli, ore 18.00)
28 settembre: Palermo (Mondadori, ore 18.30)
30 settembre: Genova (Feltrinelli, ore 17.30)
1 ottobre: Firenze (Galleria del Disco, ore 18.00)
TRACKLIST DISCO “LE STELLE NON TREMANO”: NIENTE AL MONDO, IMMENSO, UN PECCATO, FIGLI DEL CAOS, ACCENDI LO SPIRITO, CREDO, IL VIAGGIO, 2VITE, FANTASTICA, L’ANIMA IN UNA LACRIMA, UNIVERSALE
INTERVISTA CON DOLCENERA
A margine della conferenza stampa, abbiamo avuto modo di fare una piacevole chiacchierata con Dolcenera (grazie a Vincenza Petta di Daniele Mignardi Promopressagency) e di approfondire insieme a lei alcuni aspetti legati al nuovo disco.
Emanuela, il tuo nuovo album uscito oggi, “Le stelle non tremano”, unisce energia, positività, riflessione e speranza verso il futuro. E’ questo il messaggio che volevi trasmettere con il tuo nuovo progetto?
“Sì, positività, energia, voglia di fare, coscienza del momento storico senza perdere di vista questo tipo di ragionamento, di pensiero, di riflessione, ma anche la necessità di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa che sia particolare. Oggi ci vuole il doppio della fatica per fare ciò che anni fa si dava per scontato. Quindi più che mai bisogna agire adesso”.
“Fantastica”, “Il viaggio”, “Immenso”, hanno come tematica l’amore, che potremmo definire quasi un rimedio per superare tutte le paure e i momenti difficili…
“L’amore è una presenza, sia essa compagno di vita, amico, o persona con cui vuoi condividere un sogno o un progetto. E’ un compagno per superare la paura del futuro. Non è detto però che per forza con amore si intenda la persona che ami”.
Quindi è un concetto legato ad un amore più universale…
“Sì. “Fantastica” ad esempio non è solo una canzone d’amore, ma è un brano che parla di una visione comune della vita, di prendere la vita con il sorriso, di avere ironia. E’ anche una canzone dedicata ad un’amicizia, ad un amico che non c’è più. L’amore esiste in tutte queste forme”.
In “Figli del caos”, “Un peccato” e “2vite” sono presenti sonorità orientali. Nel 2013 hai fatto un tour teatrale in Cina. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
“Mi ha lasciato la sensazione che dato che viviamo in un mondo globalizzato un cantautore del proprio tempo deve poter prendere spunto da tutte le culture, poterle conoscere sempre con gusto e mai perdendo di vista il senso generale del pezzo in scrittura. Un musicista deve avere delle cose da dire, dare un’importanza fondamentale al testo, ma non rinunciare a sperimentare sulle sonorità. Questa è la definizione di cantautore moderno che ho io, rispetto a come viene considerato il cantautorato in Italia, perché ancora siamo vincolati all’idea che il cantautore debba essere un po’ vestito male e con una sonorità acustica. Non è così. De Andrè si riferiva ad un mondo di musica popolare, per il suo modo di scrivere andava bene, De Gregori aveva un altro mondo sonoro, ma quella era un’epoca in cui c’era l’acustico e il blues americano. Adesso noi dobbiamo inventarci un altro modo di essere cantautori. Questo è ciò che mi ha insegnato viaggiare e scoprire nuove culture. La globalizzazione alla fine aiuta a prendere spunto da tante cose, ma non aiuta le minoranze”.
In “Universale”, brano che chiude il disco, parli di una ricerca di te stessa nella musica e citi Platone. Com’è nata questa canzone?
“Nel mito di Er, Platone aveva teorizzato che l’anima prima di incarnarsi si dava un’immagine di sé e quindi tutta la vita è una ricerca di quell’immagine. Ho letto un libro, “Il codice dell’anima” di Hillman, uno psicanalista americano multi premiato che si rifà alla teoria di Platone, in cui dice che l’iperattivismo dei bambini non deve essere placato perché stanno solo cercando le immagini che l’anima ha dato di loro stessi. Questo libro fa anche degli esempi allucinanti, Ella Fitzgerald a un certo punto da bambina partecipa a un concorso dove doveva ballare e lei era già un po’ grassottella. Sul palco l’intervistatore le chiede “cosa ballerai?”. In quel momento la sua anima scopre la sua immagine e lei di punto in bianco risponde “no io non ballo, io canto”. La ricerca di se stessi e l’immagine dell’anima mi ha condizionato molto nello scrivere “Universale””.
“Universale” ha un arrangiamento da colonna sonora di un colossal cinematografico. Tu in passato hai recitato in due film “Scrivilo sui muri” e “Il nostro Messia”. Ti piacerebbe in futuro ripetere questa esperienza?
“Non lo so, dipenderà molto da cosa mi proporranno. Sicuramente non farò più film per teenager”.
Per concludere, cosa ne pensi dell’attuale situazione della musica in Italia?
“Guardo attraverso le applicazioni tutto il mondo musicale, è un mondo pieno di tanta musica soprattutto fuori dall’Italia, perché nel nostro paese, essendo piccolo, non c’è spazio per sviluppare e dare un valore anche alla musica più alternativa. Peccato perché esistono delle realtà importanti e soltanto alcune nate tanto tempo fa sono riuscite a farsi conoscere, adesso è un po’ difficile. Se pensi all’America ad esempio esistono radio più specializzate, che danno spazio alla musica alternativa, qui in Italia ce ne sono solo 2 o 3. Nel mondo c’è tanta voglia di fare, nel nostro Paese purtroppo, c’è poca possibilità di espressione e quindi pochi tentativi di coltivare quel tipo di cultura. Negli anni Ottanta e Novanta c’erano più spazi. Forse sarebbe possibile anche oggi, ma, come dicevo prima, nel mondo globalizzato nessuno ha interesse a crescere le minoranze, a tutti i livelli”.