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“Chillout Experience”: Intervista con Luka Zotti

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di Francesca Monti

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Luka Zotti, bravissimo cantautore comasco che ha recentemente pubblicato il suo terzo disco dal titolo “Chillout Experience”.

In questo album Luka Zotti ha suonato chitarre, tastiere, pianoforte, basso, percussioni, oltre ad aver curato gli arrangiamenti e la produzione dell’intero disco, che vanta la collaborazione di diversi musicisti e cantanti, che arricchiscono il progetto con brani cantati in diverse lingue del mondo: Melissa Janet in creolo (lingua tradizionale delle Seychelles), Virginia Lanfranconi in francese e con vocalizzi ispirati ai richiami di pastori del Caucaso e della Mongolia, Rayssa Lissandrello in inglese, Alan Rusconi ai sax e Simone Mauri al clarinetto basso.

Luka Zotti si è esibito in numerosi e rinomati festival e locali in Italia e in Europa, è un polistrumentista, ma è anche un appassionato di arte. Come pittore, ha tenuto diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Ha realizzato opere d’arte e d’arredamento, ma anche originali strumenti musicali professionali e personalizzati, come il pezzo unico Tree Pad Key Guitar, che incorpora chitarra, tastiera, percussioni e multieffetto, utilizzati nei suoi concerti.

In questa intervista che ci ha gentilmente concesso, Luka Zotti ci ha parlato del nuovo disco “Chillout Experience”, del tour e dei prossimi progetti.

Questa la tracklist del disco “Chillout Experience”:

01 - Ne me quitte pas, in francese , testo scritto e cantato da Virginia Lanfranconi
02 - Passion falls, brano strumentale dove la romantica chitarra di Luka fa da protagonista
03 - Bato pe ale, in creolo delle Seychelles, testo scritto e cantato da Melissa Janet
04 - Paces on sands, testo scritto e cantato da Virginia Lanfranconi la quale vocalizza ispirandosi ai richiami di pastori del Caucaso e della Mongolia.
05 - Eyes close and breathe, cantato da Rayssa Lissandrello, testo in inglese scritto da Rayssa e Luka
06 - Vin ek mon, in creolo delle Seychelles, testo scritto e cantato da Melissa Janet
07 - Rebirth to fly, cantato da Rayssa Lissandrello, testo in inglese scritto da Rayssa e Luka
08 - Earth atmosphere, testo scritto e cantato da Luka
09 - New colours, new feelings, in inglese, testo scritto e cantato da Rayssa Lissandrello
10 - Oceano di Luce, testo scritto da Luka

Luka, è uscito il tuo nuovo disco “Chillout Experience”, un album caratterizzato da contaminazioni musicali e culturali differenti. Com’è nato questo nuovo progetto?

“Il progetto mi girava in testa già da un po’ di tempo, ma non lo avevo ancora realizzato completamente. Si è materializzato il primo gennaio 2015. Distante da tutte le mode per le quali l’ultimo dell’anno bisogna fare tardi, ho deciso di andare a letto presto per essere il primo, la mattina seguente, ad andare in una Spa. Ero con la mia compagna, non c’era praticamente nessun altro, e lì ho avuto l’idea di questo disco che prevedeva la collaborazione con diverse cantanti, che cantavano in differenti lingue, con diversi modi e stili. Sai quando hai un’idea ma non riesci a realizzarla e poi c’è un momento in cui si accende la luce e vedi tutto chiaramente. Parecchi artisti hanno queste intuizioni, sono dei momenti in cui si spengono i pensieri e si possono ascoltare i messaggi che la nostra anima ci vuole comunicare, meno filtrati e con meno interferenze”.

Nel disco ci sono diverse collaborazioni: da Virginia Lanfranconi a Melissa Janet e Rayssa Lissandrello… 

“Virginia Lanfranconi è una cantante con cui collaboro già da anni ed era presente anche nel mio precedente disco “Forgotten Dream”, dove aveva fatto i cori nei brani. Nel nuovo album invece ho dato spazio a queste cantanti, io infatti canto in un solo brano. Rayssa Lissandrello l’ho conosciuta a un concerto, Melissa Janet tramite degli amici. Sono persone che conosco da un po’ di anni, con cui da tempo progettavamo di fare qualcosa insieme ma non c’era ancora stata l’occasione giusta, fino a quando è venuta l’idea di questo disco”.

Qual è il filo conduttore che lega tutti i brani di questo album?

“Il filo conduttore è il rilassamento, inteso come azzeramento dei pensieri, fermarsi e ascoltare la voce più profonda che c’è dentro di noi, che a volte ci comunica delle cose ma noi non riusciamo a coglierle, vivendo in una società molto caotica in cui continuiamo a pensare e a dare spazio al resto. Per questo l’ho chiamato Chillout Experience, è un’esperienza chillout con l’obiettivo di rilassarsi piacevolmente con sonorità interessanti”.

Quest’estate sei stato in tour in Italia, ma anche in Austria, Germania e Svizzera. Proseguirà il tour e che tipo di esperienza hai vissuto cantando all’estero?

“Il tour proseguirà nei prossimi mesi. Cantare all’estero è stata un’esperienza molto bella, soprattutto perché in ogni luogo dove vai la musica viene vissuta in modo diverso. In particolare in Austria, in Svizzera tedesca, in Germania, sono più aperti all’ascolto della musica, probabilmente per un discorso culturale, però devo dire che anche in Italia le mie canzoni sono piaciute, ho suonato a Firenze a luglio, poi ad agosto al Sud. Ci sarà anche una manifestazione che si chiama Nutri-Menti, un mese di eventi in collaborazione con l’Expo di Milano, che si terranno a Como, in due sedi, di cui una è una chiesa sconsacrata (San Pietro in Atrio) e lì faremo concerti, mostre di miei dipinti e di altri pittori, corsi di yoga. Saranno coinvolti tantissimi artisti in diverso modo. Quindi per un mese mi fermerò nella zona di Como e poi sto organizzando altri concerti all’estero”.

Continuerai a portare in giro per l’Italia anche l’originale Sofà tour?

“Parallelamente ai concerti nei festival o nei club, porto avanti Sofà Tour che è molto interessante perché l’esperienza nelle case è sempre particolare, ogni concerto è unico, la vicinanza tra pubblico e artista ti permette di creare un clima molto diverso, e di comunicare direttamene, cosa che non si può fare ad esempio in un festival”.

Prima hai parlato di Expo Milano 2015, hai avuto modo di visitarlo e cosa ne pensi?

“Non sono ancora andato ad Expo, quindi non posso esprimere un’opinione a riguardo, ma sono un po’ scettico a dire la verità. La mia visione del cibo, del benessere legato al cibo si rifà alle cose più naturali. Alcuni grossi marchi che sicuramente non producono cibi naturali, mi fanno un po’ pensare. Io provo con la mia arte a contribuire, come posso, a portare benessere nel mondo, anche attraverso collaborazioni come Nutri-Menti”.

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