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Nei cinema “Assolo”, l’opera seconda di Laura Morante

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Tre anni dopo “Ciliegine”, candidato ad un Nastro d’Argento come miglior commedia e ad un David di Donatello per l'esordio dietro la macchina da presa, Laura Morante torna nelle vesti di regista, sceneggiatrice e protagonista con Assolo, opera seconda in uscita al cinema il 5 gennaio.

Nel cast ci sono anche Piera Degli Esposti, Francesco Pannofino, Lambert Wilson, Marco Giallini, Gigio Alberti, Giovanni Anzaldo, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Antonello Fassari, Angela Finocchiaro, Donatella Finocchiaro, Emanuela Grimalda, Edoardo Pesce, Filippo Tirabassi.

Così Laura Morante ha presentato il film: “Ho raccontato la storia di una donna che, dopo tanti fallimenti sentimentali, impara finalmente a stare da sola. E ho scelto la commedia, il genere che meglio degli altri ci aiuta a stemperare i drammi della vita. Il mio personaggio è sopra le righe, ma racchiude le fragilità e le contraddizioni contemporanee. Molte donne si riconosceranno in lei. Con Assolo tento di ricambiare da regista, il dono che ho ricevuto come spettatrice da tante commedie di ieri e di oggi: l'emozione alleggerita dal sorriso, ridimensionata da un contesto che se ne fa teneramente gioco. Rido con piacere quando la posta in gioco è più importante, mi piace ridere su temi dolorosi e gravi, mi piace l'arte del funambolo, che cammina temerariamente su un filo sospeso al di sopra di un abisso, più o meno terrificante".


TRAMA: A più di cinquant'anni, Flavia affronta per la prima volta la vita da single, dopo due matrimoni dai quali ha avuto due figli, e un'ultima burrascosa relazione con un uomo irrimediabilmente sposato. L'impresa, non facile per qualunque donna, si rivela particolarmente ardua per lei, afflitta da un'insicurezza patologica, che l'ha resa dipendente da tutti: dagli ex mariti, dai figli, da amiche più o meno dispotiche, e dalle due mogli degli ex mariti, insuperabili modelli femminili, che Flavia si sforza di emulare. Il suo accidentato percorso verso l'autonomia e il recupero della propria autostima, sotto la guida della sua psicanalista, passa per gli innumerevoli tentativi di ottenere la patente e i goffi approcci alla pratica dell'autoerotismo. Al contempo, Flavia cerca conforto al vuoto sentimentale nel quale si dibatte, attraverso il rapporto con la cagnetta dei vicini e accettando con riluttanza le rozze avances di un impresentabile collega di lavoro.

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