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“Insegnami a volare”, il primo appassionante romanzo di Vanessa Incontrada

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A cura di Francesca Monti
E’ stato presentato ieri al Mondadori Store di Piazza Duomo a Milano il primo romanzo di Vanessa Incontrada, dal titolo “Insegnami a volare”, scritto insieme a sua mamma Alicia ed edito da Rizzoli.
Le autrici hanno raccontato al numeroso pubblico presente come è nato questo libro, che racconta le storie di tante altre donne, più o meno incredibili, che parlano della vita e insegnano qualcosa sull’essere donna e sull’amore: “Dopo la morte di mia mamma, avvenuta tre anni fa, ho lasciato le piccole imprese che gestivamo e ho deciso di dedicarmi a me, mi sono iscritta così ad un centro culturale di Barcellona per studiare scrittura creativa. Attraverso questo percorso, si è aperta una finestra e un mondo che nemmeno pensavo esistesse. Questo l’ho condiviso con Vanessa e Alice, le mie due figlie, perché per me sono il motore della mia vita, è impossibile vivere senza di loro”, ha detto Alicia.
“Sono tutte storie vere, capitate a donne vicine a noi. Come quando faccio un film mi affido  al regista, così per scrivere questo libro mi sono affidata a mia mamma. Vorrei ringraziare Rizzoli perché ha rispettato quello che abbiamo scritto, non ha fatto cambiamenti, questo vuol dire che mentre leggevano il libro hanno visto che c’era il cuore ed era quello che volevamo. Un giorno mentre ero in aereo e stavo andando a trovare mia mamma a Barcellona ripensavo a tante cose del mio passato. Una volta arrivata, ci siamo ritrovate sulla terrazza di casa mia e quella sera abbiamo deciso di riprendere il passato e di scrivere “Insegnami a volare”. La fine del libro l’ha messa mia sorella che lavora in una casa editrice di Barcellona”, ha affermato Vanessa Incontrada che ha poi parlato della sua carriera: “Io non mi sento di dare un consiglio agli altri, non mi sento di dire lotta e riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni, perché nella realtà c’è tanta gente che fa sacrifici e non riesce, forse ognuno ha un destino, forse non so è una questione di fortuna. 
Certo la cosa importante è non mollare, anche nei momenti più difficili, facendoci aiutare dalle persone che ci stanno intorno, che ci danno consigli. Io ho lavorato tanto, ho sacrificato tante cose, da quando a 17 anni ho lasciato la mia famiglia, i miei amici e ho iniziato la carriera come modella, perché non avendo la possibilità di viaggiare era l’unica maniera per conoscere il mondo. Sono stata fortunata, quando vedo i ragazzi che stanno iniziando, gli sforzi che stanno facendo, mi rendo conto che tante cose non le ho fatte, come ad esempio i provini. Ho iniziato a fare televisione perché qualcuno mi ha vista quando facevo la modella e ha creduto in me, quindi mi hanno scelta per presentare la Superclassifica Show con Miguel Bosè, poi mi ha chiamato Pupi Avati e mi ha aperto un mondo, quello del cinema, che non conoscevo. Siamo andati anche al Festival di Cannes ed è il ricordo più grande che porto nel cuore, vissuto nell’ingenuità più enorme. E da lì poi sono arrivate tante altre esperienze”.
Mamma Alicia ha spiegato che ha scelto per sua figlia il nome Vanessa perché le piaceva Vanessa Redgrave, sia come attrice sia perché era una donna forte, bella, dalla grande personalità.
Infine è stato chiesto di associare una canzone al titolo del libro “Insegnami a volare”, Alicia ha scelto “A la primera persona” di Alejandro Sanz, Vanessa Incontrada “Volo così” di Paola Turci.
 “Insegnami a volare” è un romanzo fresco, appassionante, coinvolgente, che si legge tutto d’un fiato. Un libro ben scritto da Vanessa Incontrada e da sua mamma Alicia, che racconta tante storie diverse, che fanno anche riflettere e che ci insegnano una cosa importante: dalle storie che abbiamo vissuto direttamente o che hanno per protagoniste le persone che conosciamo e a cui vogliamo bene, possiamo trarre degli insegnamenti fondamentali per la nostra vita. Tutti infatti possiamo imparare a volare con le nostre ali, a qualsiasi età.
SINOSSI: La yaya Consuelo, l’amatissima nonna e pilastro inossidabile di una famiglia popolata di donne, non c’è più. Alcune settimane dopo il suo funerale, Vanessa e sua madre Alicia si ritrovano nella casa di Barcellona che guarda da lontano l’Avenida Diagonal. Lì, i rumori della città arrivano attenuati, ma l’angoscia che sentono per la perdita invece non si vuole calmare… E poi, che fine faranno le storie della yaya? Svaniranno lentamente come, negli ultimi tempi, erano svaniti i suoi ricordi? Solo la vecchiaia ha potuto abbattere una come lei, che dopo la Guerra civile spagnola, con una valigia di cartone in mano e trecento pesetas in tasca, aveva lasciato un paesino della Murcia per andare in città. Vanessa e Alicia cercano di salvare quei ricordi, rievocando zia Carmen indecisa fra due amori, Ana che scomparve nel nulla per fuggire alle violenze del marito, Manuela e la grande menzogna con la quale è cresciuta. E proprio mentre ricordano le storie della yaya assieme alla sorella minore di Vanessa, Alice, scoprono di avere anch’esse molto da raccontare.

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