Martedì 15 settembre ADA e UIL Pensionati hanno organizzato una conferenza sull’alimentazione sicura e legata all’obiettivo delle Nazioni Unite “Fame Zero”, per dibattere del cibo come bene primario da garantire a tutte le fasce di reddito. All’interno di Cascina Triulza a Expo Milano 2015 hanno partecipato all’evento sindacalisti italiani e brasiliani, che hanno messo in evidenza le differenze dei programmi sociali nei due Paesi. Moderato dal giornalista Antonio Passaro, sono intervenuti Giovanni Tevisio, Segretrario Uilp Milano Lombardia, Floriano Pesaro, Ministro delle Politiche Sociali di San Paolo - Brasile, Francesca Balzani, Vice-Sindaco di Milano, Alessandro Fermi, Sottosegretario alle relazioni internazionali della Regione Lombardia, Stefano Mantegazza, Segretario UILA, Carlos Andreu Ortiz, Presidente Sindacato Pensionati Força Sindical - Brasile, Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL, Amedeo Giuliani, Presidente ADA Milano, Fabio Porta, Deputato e Presidente del Comitato permanente per gli italiani nel mondo e la promozione del sistema, Danilo Margaritella, Segretario UIL Milano-Lombardia, Antonio Victor, Presidente del Sindacato per l'Alimentazione Força Sindical di San Paolo - Brasile, Romano Bellissima, Segretario UIL Pensionati.
Il Brasile ha presentato il Sistema Unico di Assistenza Sociale, a difesa di bambini e anziani
“La mancanza di cibo colpisce le popolazioni dal punto di vista economico, culturale e sociale”. Con questa premessa Passaro ha aperto i lavori che hanno messo in risalto gli ottimi rapporti tra il sindacato italiano e quello brasiliano a seguito di iniziative comuni nella difesa dei ceti deboli. Tevisio ha affermato che “Expo Milano 2015 è una esposizione a misura di tutti i cittadini, e grazie alla Carta di Milano il pubblico si impegna con una firma a una condotta che garantisca il diritto al cibo per tutti. I pensionati spesso sono costretti a cercare il risparmio a tutti i costi, a discapito di una dieta corretta, e il futuro potrà essere garantito solo con investimenti nella ricerca agroalimentare”. Balzani ha richiamato l’attenzione sulle “fragilità emergenti (dette anche nuove povertà) che rischiano di spostare il problema dall’ambito sociale a quello sanitario. Le città devono essere i primi laboratori per permettere ai bambini di familiarizzare con i cibi biologici e le pratiche ambientali”. Anche Fermi ha sottolineato l’importanza della Carta di Milano come eredità culturale di questa Esposizione Universale, mentre Pesaro si è addentrato nella proposta sociale dello Stato di San Paolo in Brasile. “A San Paolo dal 2000 vengono implementati - ci spiega il Ministro delle Politiche Sociali - due programmi di sicurezza alimentare, che appartengono al Sistema Unico di Assistenza Sociale: uno per i bambini e uno dedicato agli anziani”. Con un intervento sul territorio, sono stati messi in atto azioni di trasferimento del reddito per le mamme dei bambini volti a garantire la loro frequenza scolastica, con un piano che prevede anche la distribuzione del latte nelle scuole e le vaccinazioni necessarie. Per la fascia degli over 65 anni, viene garantita una pensione minima e il programma Bomprato offre un piatto completo al giorno al costo equivalente di 1 euro presso 50 ristoranti accreditati.
Il Brasile ha presentato il Sistema Unico di Assistenza Sociale, a difesa di bambini e anziani
“La mancanza di cibo colpisce le popolazioni dal punto di vista economico, culturale e sociale”. Con questa premessa Passaro ha aperto i lavori che hanno messo in risalto gli ottimi rapporti tra il sindacato italiano e quello brasiliano a seguito di iniziative comuni nella difesa dei ceti deboli. Tevisio ha affermato che “Expo Milano 2015 è una esposizione a misura di tutti i cittadini, e grazie alla Carta di Milano il pubblico si impegna con una firma a una condotta che garantisca il diritto al cibo per tutti. I pensionati spesso sono costretti a cercare il risparmio a tutti i costi, a discapito di una dieta corretta, e il futuro potrà essere garantito solo con investimenti nella ricerca agroalimentare”. Balzani ha richiamato l’attenzione sulle “fragilità emergenti (dette anche nuove povertà) che rischiano di spostare il problema dall’ambito sociale a quello sanitario. Le città devono essere i primi laboratori per permettere ai bambini di familiarizzare con i cibi biologici e le pratiche ambientali”. Anche Fermi ha sottolineato l’importanza della Carta di Milano come eredità culturale di questa Esposizione Universale, mentre Pesaro si è addentrato nella proposta sociale dello Stato di San Paolo in Brasile. “A San Paolo dal 2000 vengono implementati - ci spiega il Ministro delle Politiche Sociali - due programmi di sicurezza alimentare, che appartengono al Sistema Unico di Assistenza Sociale: uno per i bambini e uno dedicato agli anziani”. Con un intervento sul territorio, sono stati messi in atto azioni di trasferimento del reddito per le mamme dei bambini volti a garantire la loro frequenza scolastica, con un piano che prevede anche la distribuzione del latte nelle scuole e le vaccinazioni necessarie. Per la fascia degli over 65 anni, viene garantita una pensione minima e il programma Bomprato offre un piatto completo al giorno al costo equivalente di 1 euro presso 50 ristoranti accreditati.
Mantegazza si è soffermato sulle quattro strategie che il sindacato dovrebbe seguire per garantire un alimentazione sana: iniziando dal “combattere la povertà, motivo principale della fame del mondo; garantire un’autosufficienza alimentare per tutti i Paesi; rispettare l’ambiente; e combattere il lavoro nero e lo sfruttamento nel settore agricolo". “Expo Milano 2015 - ha affermato nel suo intervento Ortiz - rappresenta uno degli esempi positivi per stabilire i nuovi paradigmi nel mondo. Condivisione ed equilibrio tra produttività e sostenibilità è alla base del programma Fame Zero messo in atto dalla FAO e dal Governo brasiliano, che mappa le persone più bisognose e permette di costruire un sistema di distribuzione del cibo. Inoltre l’iniziativa Bomprato garantisce condizioni alimentari minime per gli anziani”. Barbagallo è intervenuto al termine della mattinata soffermandosi sul futuro di Expo Milano 2015, “sia per la nascita di un possibile movimento per il cibo che per utilizzare questo Sito Espositivo per studiare la fame nel mondo. Ma in qualunque ipotesi, non riusciremo a ottenere risultati se continuano le guerre finanziarie nel pianeta, cha accrescono la distanza tra poveri e ricchi. La democrazia non si esporta, e dovremo diminuire le spese per gli armamenti in modo da destinare i soldi a chi soffre di fame”.