La macchinazione. Pasolini. La verità sulla morte
Grieco David
€ 18,50
2015, 244 p., rilegato
Rizzoli (collana Saggi italiani)
"Beati voi che siete tutti contenti quando potete mettere su un delitto la sua bella etichetta." Con queste parole cariche di profetico sarcasmo, Pasolini liquidava i suoi colleghi giornalisti e intellettuali. E lo faceva poche ore prima di essere ucciso e diventare lui stesso uno di quei delitti etichettabili, carne da prima pagina e niente più. Infatti, all'indomani della sua morte, quasi tutti i giornali trovarono il modo più remunerativo per presentare il caso: Pasolini era stato ammazzato dal povero ragazzo che aveva tentato di violentare. L'opinione pubblica abboccò e così, quella notte del 1975, Pasolini fu ucciso due volte: prima dalle mani di chi lo aveva aggredito, poi da quelle di chi ne ha per sempre cancellato il ricordo. In "La Macchinazione" David Grieco, che di Pasolini è stato amico e collaboratore, racconta una storia che comincia proprio nel punto in cui finisce il suo omonimo film. Se la pellicola ricostruisce la spaventosa rete di complicità che si nasconde dietro al delitto, nel libro Grieco presenta le prove, le testimonianze e i documenti di un caso giudiziario complesso, abilmente ripercorso nei suoi chiaroscuri dalla postfazione di Stefano Maccioni, l'avvocato che dal 2009 lotta per fare luce sull'intera vicenda. Nel tempo, l'ombra di quel sordido delitto ha oscurato l'opera di Pasolini. Generazioni di studenti sono cresciute senza conoscere i suoi libri, le sue poesie, i suoi articoli, i suoi film.
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Petizione: Il Parlamento indaghi sull’omicidio Pasolini (clicca qui per firmare)
Salva la data: David Grieco presenterà il libro a Valdagno (Palazzo Festari, Corso Italia n°63) venerdì 23 ottobre 2015, alle ore 20.30. Parteciperanno all’incontro l’Avvocato Stefano Maccioni che ha contribuito a far riaprire l’inchiesta sull’omicidio del poeta e la giornalista Beatrice Fiorentino. Prossimamente su “Il Popolo Veneto” sarà pubblicata la recensione del direttore E. Bellato.
PPP. Pasolini, un segreto italiano
Lucarelli Carlo
€ 15,00
2015, 219 p., rilegato
Rizzoli (collana Scala italiani)
Primi anni Settanta. A pancia in giù e sollevato sui gomiti, un ragazzino legge su una rivista frasi impenetrabili, rabbiose, attraenti. Sono tutte di Pier Paolo Pasolini. Il tempo passa e, quasi inavvertitamente, dentro quel bambino che oggi è uno scrittore sedimenta qualcosa di profondo: non è solo la passione per la parola, è l’istinto di un mestiere. «Seguire quello che succede, immaginare quello che non si sa o che si tace, rimettere insieme i pezzi disorganizzati e frammentari, ristabilire la logica dove regnano l’arbitrarietà, la follia e il mistero». Perché il Pasolini che ci parla dalle pagine di questo libro non è il poeta né il letterato, è quello della narrazione civile, lo stesso che confessò di sapere e che è stato assassinato. È proprio lì che torna Carlo Lucarelli, agli anni più violenti della nostra storia recente, ai pestaggi, ai morti ammazzati e alle stragi. Torna al Pasolini intellettuale e all’odio che lo circondava. Attraverso un tessuto di impressioni intime, analisi politiche e ricostruzioni storiche, torna a quella notte di novembre del 1975 in cui si è consumato un delitto comunque politico. Ciò che resta, una volta disintegrata la versione ufficiale e rimessi in ordine i fatti, è la certezza di trovarci di fronte a un Segreto Italiano.
Video: Carlo Lucarelli, “Pasolini, morte di un poeta - Blu Notte” (clicca qui per guardare)
Ciao
Veltroni Walter
€ 18,50
2015, 248 p., rilegato
Rizzoli (collana Scala italiani)
Un doppiopetto grigio, il borsalino in mano, un velo di brillantina sui capelli, lo sguardo basso. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito, un ragazzo degli anni Cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Com'è possibile? E perché è tornato ora, dopo tanto tempo? Sono due sconosciuti, ma sono padre e figlio. Insieme per la prima volta e solo per una sera, provano a raccontarsi le loro vite, quello che è stato e quello che poteva essere, la storia di due generazioni vicine eppure diversissime. Le parole dell'infanzia, i paesaggi, i volti trasformati dal tempo; e Roma, quella più bella. Quella della radio, e della televisione che quel ragazzo timido e geniale ha contribuito a fondare. Ma qual è l'eredità di un padre che non c'è mai stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. In un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, le parole si mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che li unisce davvero. Perché non smettiamo mai di cercare il padre.
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Piccoli esperimenti di felicità
Groen Hendrik
Traduttore: Testa G.
€ 14,90
2015, 330 p., rilegato
Longanesi (collana La Gaja scienza)
83 anni e un quarto sono 37.765 giorni. E sono proprio tanti. 83 primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena. Hendrik è il tipo d'uomo che fa conti del genere ogni giorno. Anche perché nella sua casa di riposo c'è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l'amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena. E soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: concedersi un anno, prima di prenderla, e in quell'anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma non (ancora) morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l'ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi... In quest'anno di vita succederanno tante cose, tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... e alla fine si vedrà chi l'avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.
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Librerie. Una storia di commercio e passioni
Carrión Jorge
Traduttore: Lucca P.
€ 18,60
2015, 327 p., rilegato
Garzanti Libri (collana Saggi)
"Dei libri come oggetti, come cose; delle librerie come vestigia archeologiche; delle vite e delle opere dei librai, stabili o ambulanti; della lettura come ossessione e come follia, ma anche come pulsione inconscia o come impresa commerciale; del mondo come libreria e della libreria come mondo; delle librerie universali e delle mie librerie private: di tutto ciò parlerà questo libro, che non molto tempo fa se ne stava in una libreria, in una biblioteca o su uno scaffale di un amico e che ora, lettore, anche se forse soltanto temporaneamente, è entrato a far parte della tua personale biblioteca".
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Grazia Cherchi
Monferrini Michela
€ 12,00
2015, 126 p., ill., brossura
Ali&No (collana Le farfalle)
Che cosa rimane del lavoro di un editor quando il libro è pubblicato, i segni e le correzioni a margine cancellate, le discussioni con l’autore dimenticate? Cosa rimane, quando quell’editor non c’è più, a discutere con i suoi autori? In questo libro si prova a ricostruire i tratti di una donna che è stata per anni tra i protagonisti del mondo letterario e culturale, a partire da quel lavoro di editing che non era il solo né per molto tempo è stato il principale. Cherchi - giornalista, scrittrice, redattrice, critica - non è ricordata per grandi e lontani viaggi, ma per quei minimi spostamenti metropolitani, o tra città e provincia, tutti italiani, che l’hanno trovata sempre con un libro tra le mani, vera globetrotter della cultura. Attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta e le è stato amico, attraverso i suoi articoli, i brani dai suoi libri, e grazie alle fotografie di Vincenzo Cottinelli, si tenta qui un ritratto a tessere di Grazia Cherchi: dalla fondazione dei “Quaderni Piacentini” alla rubrica di libri sull’«Unità», dalla scoperta di autori emergenti che oggi sono tra i maggiori scrittori italiani a lei come autrice e lettrice di sé stessa: sempre decisa, netta, quasi implacabile, e intanto sensibile, fragile, romantica.
Parte del ricavato di questo, come degli altri titoli in collana, viene devoluto alla Fondazione La città del Sole Onlus che costruisce progetti di vita per persone con problemi cerebrali gravi e gravissimi.
A cura di Serena Di Ceglie, “Grazia Cherchi, un editor che ha lasciato il segno” .pdf (clicca qui per leggere)
Ghiaccio, acciaio, anima. La mia vita raccontata a Simone Battaggia
Zöggeler Armin
€ 18,00
2015, 222 p., brossura
Mondadori (collana Strade blu. Non Fiction)
D'estate, lungo il sentiero che sale alla pista, il piccolo Armin trema ogni volta ripensando a quel sogno strano: una vipera enorme che lo guarda negli occhi, lui che corre scappando in discesa più veloce che può e, quando si gira, la vipera sempre più vicina. È solo un incubo, ma ha scoperto che d'inverno, venendo giù da lì con la slitta, non gli succede. Il nonno gli ha detto che se c'è neve per terra le vipere non ci sono. Sulla slitta quel ragazzino si sente al sicuro, ci scende tutti i giorni dal maso, tra prati e boschi, fino in paese, per andare a scuola. Impara a fare le curve, a controllare il mezzo, a distendersi sui rettilinei per andare più forte; è lì che nascono le prime gare con gli altri ragazzi, è lì che scopre di essere il più veloce. Trent'anni dopo, Armin Zöggeler con lo slittino ha gareggiato sulle piste di tutto il mondo, conquistando trofei e medaglie, divenendo uno degli atleti italiani più vincenti di sempre. Con il suo fisico perfetto, lo sguardo da duro e la fama di imbattibile, Armin è il campione che non tradisce emozioni, lo sportivo che ha fatto della dedizione al lavoro una ragione di vita. Ed è stato premiato. Ma anche lui ha esultato, ha pianto, ha avuto paura. Anche lui si è messo nei guai, ha litigato, ha pregato. Dopo aver vinto a Sochi 2014 la sesta medaglia in sei Olimpiadi consecutive, il grande slittinista si racconta in queste pagine.
Intervista de “Il Popolo Veneto” con Armin Zöggeler (clicca qui per leggere)
*descrizioni a cura delle rispettive case editrici.