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Umorismo tedesco e ottusità della burocrazia al Teatro a l’Avogaria di Venezia con “Lo strano caso del rilegatore di Wanninger”

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Lo spettacolo in replica domenica 29 maggio 2016, ore 19.00

L'assurditá della burocrazia vista con la lente dell'umorismo tedesco. Al Teatro a l'Avogaria di Venezia (Dorsoduro 1607) sabato 28 maggio 2016, ore 21.00 é in cartellone “Lo strano caso del rilegatore Wanninger”, liberamente ispirato a “Il rilegatore Wanninger” di Karl Valentin, geniale artista della scena teatrale tedesca dell’inizio del Novecento. Nell’elaborazione drammaturgica realizzata da Angelo Callipo assistiamo all’odissea del rilegatore Wanninger sballottato da un ufficio all’altro della ditta alla quale deve consegnare il suo lavoro e cioè dodici preziosi volumi sulla storia della Meisel&Co. 

Quella che nell’originale era la terribile burocrazia prussiana capace di fagocitare nelle sue maglie un povero rilegatore fino ad annientarlo, nella messa in scena proposta al Teatro a l’Avogaria si trasforma nel quotidiano delirio di impiegate e dirigenti che fanno dell’azienda in cui lavorano un ricettacolo di frustrazioni e aspirazioni negate. La ditta Meisel&Co. assume dunque le fattezze di un girone infernale, non tanto per l’ottusità di chi non sa o non vuole rilasciare la fattura al sempre più scoraggiato Wanninger, quanto per la grottesca miseria in cui la vita umana si dibatte alternando disperazione e attimi di pretesa felicità. Wanninger incontrerà Gemma, Lucy, Sara, ma anche l’architetto Klotz e l’ingegnere Plascheck, in una girandola crescente di situazioni al limite del paradosso e della follia, durante le quali il rilegatore prenderà coscienza che il destino dell’uomo è quello di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di non scomparire, di non essere cancellato dal tempo che passa.

Il tempo della vita assomiglia a quello di una giornata trascorsa alla ditta Meisel&Co., ed in questo tempo si gioca per un uomo qualcosa di molto più grande che la sua semplice esistenza. Così alla fine Wanninger scoprirà la verità. Una verità che rimette tutto in gioco, che saprà mutare la disperazione in voglia di cominciare daccapo. Nessuna giornata è mai per davvero finita, nessuna esistenza si chiude senza guardare a domani.

Sulla scena dunque gli allievi del Laboratorio Teatrale per adulti del Teatro a l’Avogaria che si cimentano in uno spettacolo pieno di ritmo che alterna vuoti a pieni, luci a buio, scatti in avanti a frenate improvvise. In queste coordinate prendono corpo i diversi personaggi, le loro manie, i tic quotidiani, le fughe in mondi impossibili e le rassegnate disperazioni. Compongono il cast Daniela Alzetta, Stella Bellini, Samuele Busolin, Maria Carlone, Giorgia Cocozza, Raffaello Cossu, Annamaria Lucchetta, Manuela Merlo, Alfredo Piscicelli, Paola Vitola, Marta Zannoner. Il testo e la regia sono di Angelo Callipo, docente stesso del laboratorio.

L’Associazione Teatro a l’Avogaria, nasce nel 1969 dalla passione e dalla tenacia di Giovanni Poli, già fondatore del Teatro Universitario Cà Foscari di Venezia, e dagli esordi si pone come laboratorio di ricerca che coniuga un metodo d’improvvisazione teatrale tra la Commedia dell’Arte e le Teorie dell’Avanguardia. In più di quarant’anni di attività ha prodotto oltre sessanta spettacoli tra cui la “Commedia degli Zanni” rappresentata con successo sui più importanti palcoscenici internazionali. Riconosciuta come uno dei centri di formazione professionale di riferimento nel Triveneto, ogni anno organizza corsi, dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali recitazione, Commedia dell’Arte, dizione, storia del teatro, canto, tecnica dell’interpretazione. 

Lo spettacolo, in replica domenica 29 maggio alle ore 19.00, su prenotazione telefonica ai numeri 0410991967-335372889 , avogaria@gmail.com     

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