di Francesca Monti
Dopo il teatro e la partecipazione a serie televisive di successo come “Capri”, “7 vite” e “Un posto al sole”, ma anche al film “Infernet”, uscito al cinema il mese scorso, in cui ha riscosso un grande apprezzamento da parte del pubblico, l’attore e cantautore Luca Seta sarà in concerto questa sera 20 maggio all’Auditorium di Roma con “In viaggio con Kerouac”, che vedrà la partecipazione straordinaria di Massimiliano Varrese. Nel disco d’esordio di Luca Seta, “In Viaggio con Kerouac”, uscito nel 2013, la musica incontra la letteratura, la poesia e il teatro, raccontando con testi in italiano e in dialetto piemontese, fotografie di vita in cui ognuno di noi può ritrovarsi, in un viaggio tra storie, luoghi, esperienze ed epoche, attraverso l’umanizzazione di grandi personaggi della storia (Attila, Che Guevara), l’amore ai tempi della Santa Inquisizione (Dago e Maria), l’incanto di una nevicata improvvisa (Fioca) o di un primo incontro (Cavolo), l’omaggio a una ragazza senza nome (Canzone di Marinella parte seconda), la guerra vissuta da un nonno (Cun al fusil an man).
Sul palco il cantautore sarà accompagnato dalla sua band, formata da 5 jazzisti: Simone Maggio al pianoforte, Mauro Gavini al basso, David Giacomini alla chitarra, Saverio Federici alla batteria, sotto la direzione artistica di Gabriele Buonasorte sassofonista e arrangiatore dell’intero disco.
Il tour “In Viaggio con Kerouac” proseguirà in Kazakistan, con 4 date dall’1 al 6 giugno 2016, organizzate dall’Ambasciata Italiana per promuovere l’Anno della Cultura Italiana.
L’8 luglio Luca Seta si esibirà invece al Teatro Testaccio di Roma, in duo voce e sassofono con Gabriele Buonasorte.
Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Luca Seta (grazie anche a Camilla Pusateri) e abbiamo parlato con lui del disco “In Viaggio con Kerouac”, del tour e dei prossimi progetti.
Luca, venerdì 20 maggio sarai in concerto con “In Viaggio con Kerouac” all’Auditorium di Roma, con la partecipazione straordinaria di Massimiliano Varrese. Una tappa importante nella tua tournée live, in cui presenti il disco “In Viaggio con Kerouac” uscito nel 2013. Com’è nata la collaborazione con Varrese?
“Sono in giro da un po’ per l’Italia con la tournée e il 1° giugno andremo in Kazakistan per una settimana. La partecipazione di Massimiliano Varrese allo spettacolo è nata per caso, nel senso che ci siamo conosciuti a un provino, ci siamo risultati simpatici, chiacchierando riguardo al mio album mi ha detto che anche lui scriveva canzoni, poi ci siamo rivisti e abbiamo deciso di fare qualcosa insieme. Gli ho chiesto se aveva dei pezzi pronti e l’ho invitato come ospite al mio concerto a Roma il 31 marzo, al Teatro Colle La Salle. Lì uno dei direttori artistici dell’Auditorium ha apprezzato lo spettacolo e ci ha chiesto se ci sarebbe piaciuto suonare in quel bellissimo teatro. Ed eccoci qua”.
Le canzoni di “In Viaggio con Kerouac” raccontano momenti di vita ed emozioni, con testi sia in italiano che in dialetto piemontese. A cosa ti ispiri per scrivere i brani?
“In realtà non mi ispiro a nulla nel senso che scrivo di getto, sicuramente c’è il mio vissuto, quello che ho ascoltato da ragazzino ovvero De Andrè, De Gregori, Guccini, Rino Gaetano, insomma tutti i grandi cantautori italiani, c’è tutta la mia vita o quello che vedo intorno a me”.
Sono brani che parlano di storie in cui ognuno può ritrovarsi…
“Mi hanno detto che tanti si ritrovano nelle storie raccontate. Sono cose quotidiane magari mischiate a fatti più insoliti come ad esempio un campo di battaglia, però scrivo della mia vita e mi fa piacere che ci si riconosca in quello che racconto. Magari tre persone diverse nella stessa canzone trovano tre emozioni differenti. La cosa più bella è proprio regalare emozioni, qualunque esse siano”.
Attore, scrittore, cantautore. In quali di questi campi preferisci lavorare?
“Per quanto mi riguarda questi campi sono la stessa cosa che viene fuori in modo diverso. C’è un’urgenza, una necessità di esprimermi ma non ho un ambiente preferito. Scrivere, cantare, recitare sono cose diverse ma mi rappresentano tutte e tre”.
Come attore hai lavorato in varie serie di successo, come “Capri”, “7 vite” e “Un posto al sole” in cui hai rivestito il ruolo di Simone Torino. Ti piacerebbe tornare a recitare in questa soap?
“Per ora Simone, il mio personaggio, è in manicomio. Se si riprende un po’ magari lo richiamano (ride). Mi sono trovato molto bene, Napoli era una città che già conoscevo, avendo girato lì “7 vite”, è stato un po’ come tornare a casa. Simone è stato il personaggio più completo che ho interpretato perché parte come un bravo ragazzo e arriva ad essere un bastardo immenso e psicopatico, quindi anche attorialmente è stata una bella sfida. Mi è piaciuto molto rivestire questo ruolo e se mi richiamassero tornerei volentieri a “Un posto al sole””.
Un mese fa è uscito al cinema “Infernet”, un film che ha riscosso un grande apprezzamento da parte del pubblico e della critica e che affronta delle tematiche purtroppo molto attuali…
“Infernet è un film secondo me molto coraggioso, con la regia di Giuseppe Ferlito. Credo sia la prima pellicola in Italia che tratta questo argomento, cioè il mal utilizzo del web e la sua pericolosità, quindi si parla di cyber bullismo, azzardopatia, adescamento tramite Facebook. Tra l’atro la storia che nel film riguarda il mio personaggio, girata con un mio carissimo amico, Andrea Montovoli, tratta due tematiche purtroppo molto attuali, l’omofobia e il cyber bullismo. Infatti c’è l’omosessuale che si apparta in macchina una sera e viene assalito da una baby gang, viene pestato e poi ripreso col telefonino per mettere il video su Youtube. Purtroppo questi fatti sono all’ordine del giorno. Il proposito del film è sottolineare il tema e mettere in guardia non solo i ragazzini ma anche i genitori. “Infernet” andrà anche nel circuito delle scuole e di questo siamo contenti perché l’intento era arrivare ai giovani e dare loro un messaggio educativo”.
Qual è il tuo rapporto con i social network?
“Molto buono, anni fa li odiavo, poi stavo anche troppo sui social, adesso li uso per lavoro. La cosa positiva dei social è che ti permettono di instaurare un bel rapporto con i fan. Devo dire che sono fortunato, i miei ammiratori mi seguono assiduamente, sono splendidi e affettuosi. Quindi uso i social per comunicare le date dei miei concerti ma anche come diario. Non a caso sto scrivendo “Diario di un vagabondo” che è un libro che uscirà prossimamente e ogni tanto posto qualche capitolo. Non pubblico più foto di cene, sushi o cappuccino e brioche, l’ho fatto ma ho capito che interessa relativamente. E’ invece una bella possibilità per comunicare il proprio percorso e alcuni pensieri, in generale”.
A quali progetti stai lavorando?
“Il 31 maggio partiamo per il Kazakistan con il tour “In viaggio con Kerouac”, però sto girando anche una fiction per Raidue con Marco Giallini che si chiama “Vicequestore Rocco Schiavone”, sto scrivendo il libro e poi ci sono un altro paio di progetti in via di definizione, di cui per scaramanzia ancora non posso parlare”.
***
Aiutiamo Vincenza Sicari nella maratona più importante, quella per la vita. Firma la petizione lanciata da “Il Popolo Veneto - Giornale Italiano Fondato nel 1921” (clicca qui)
Leggi l'intervista de "Il Popolo Veneto" con Vincenza Sicari (clicca qui)