di Francesca Monti
Venerdì 20 maggio esce “Noi siamo la scelta” (Warner Music), il nuovo album del cantautore Paolo Simoni, anticipato dal singolo “Io non mi privo”. Il disco ruota attorno a un tema centrale, quello dei trentenni di oggi che vivono in Italia, o che sono emigrati all’estero, in cerca di qualcosa che questo paese non è capace di offrire loro.
Compositore, arrangiatore e polistrumentista, Paolo Simoni ha ottenuto alcuni dei più alti riconoscimenti della critica musicale italiana: nel 2007 il Club Tenco come "nuova proposta emergente dell'anno", nel 2008 è arrivato tra i finalisti del Club Tenco per "miglior opera prima", nel 2009 al Festival degli Autori di Sanremo ha vinto il premio per il "miglior arrangiamento musicale" nella sezione "Big" e nello stesso anno è stato tra gli otto vincitori di Musicultura.
Inoltre ha duettato con Lucio Dalla sulle note di “Io sono io e tu sei tu”, ha aperto i concerti di Ligabue e De Gregori e nel 2015 è stato tra i protagonisti della kermesse Coca Cola Summer Festival.
Abbiamo incontrato Paolo Simoni negli uffici della Warner Music e abbiamo parlato con lui del nuovo disco “Noi siamo la scelta”. Ecco cosa ci ha raccontato.
Paolo, il 20 maggio esce il tuo nuovo disco “Noi siamo la scelta”. Puoi raccontarci com’è nato?
“Questo disco è un urlo generazionale, un grido che viene dal sentimento di voler raccontare la nostra generazione, il nostro tempo, la nostra quotidianità. E’ un album che ho scritto perché volevo sentire questo tipo di canzoni, perchè nessuno stava parlando di certe cose, così ho deciso di farlo io, di provarci almeno. Ed è nato “Noi siamo la scelta” che è un concept album che parla dei trentenni di oggi, di quelli che vivono in Italia o che sono partiti per l’estero ma si riconduce anche alle generazioni più giovani che non sono immuni dalle stesse problematiche che abbiamo noi. E’ nato negli ultimi due anni, perché ho avuto anch’io la stramba idea di partire e andarmene. C’è stato un momento in cui stavo per esplodere dalla quantità di cose che vedevo, poi invece ho deciso di restare e scrivere questo disco. “Noi siamo la scelta” parla a chi è rimasto e tutti i giorni in silenzio cerca di guadagnarsi la propria vita, quello che ci spetterebbe di diritto. Fin da piccoli ci viene detto ciò che dobbiamo fare, andare a scuola, poi all’università, poi ti dicono che ti devi laureare, sposare, fare una serie di cose e tu le fai perché ci credi e ti crei un’identità. Poi arrivi a 30 anni e tutte queste cose che ti hanno invitato a fare non valgono nulla. Questo è il più grande inganno della politica degli ultimi venti anni che ci ha spinto a consumare delle cose che non ci servono, tramite la pubblicità, ma soprattutto che non si è assolutamente occupata di quello che oggi i trentenni devono subire (problema pensioni, gente che fa un lavoro ma attaccate al muro ha delle lauree diverse da quello che fa). Quindi questo disco è un invito a riprendere in mano la situazione. Lo possiamo fare solo noi”.
“Noi siamo la scelta” presuppone quindi il fatto che siamo noi gli artefici del nostro destino…
“Esatto. Noi siamo artefici del nostro destino e soprattutto dobbiamo riprendere in mano la situazione, non con i soliti mezzi che ci hanno propinato finora, ma con una rivoluzione poetica, che non ha a che fare con la politica o le bandiere ma con ciò che ognuno di noi sa fare, con il proprio talento messo a disposizione degli altri. Così si creerebbe un nuovo movimento culturale, una nuova onda, in cui ci sarebbero anche le nuove tecnologie, ma fatto con un’emotività, con un aspetto poetico”.
“Io non mi privo” è il primo singolo estratto dal disco e ha un video molto originale (link: https://youtu.be/5pKQrjokY_4), girato a Padova, nel Castello di San Pelagio, in cui sono presenti personaggi particolari e surreali, da Batman a Babbo Natale, che vengono guidati da te al di fuori del labirinto in cui si trovano, verso un futuro migliore, senza barriere…
“Io sono emiliano ma abito in Veneto da un po’ di tempo, poichè la mia compagna vive lì, per cui frequento spesso Padova e stavo cercando un labirinto per il video. Tra l’altro il primo pezzo del disco, “Il vuoto di questo tempo”, parla proprio di un labirinto, in cui sembra che oggi siamo rinchiusi, in cui ognuno cerca di uscire ma non ci riesce. Nel video compaiono Batman e Babbo Natale perché volevo riprendere i miti degli anni ’80. Noi siamo l’ultima generazione post digitale, siamo passati dalla cassetta al cd, poi abbiamo visto l’avvento di internet, abbiamo avuto dei miti e volevo quindi mettere dei supereroi nel video, perché all’interno di questa trappola ci sono anche loro. Ma c’è anche la ragazza selfie che si guarda allo specchio però viene ignorata dagli altri. Parlando con il regista Michele Piazza ho detto che mi sarebbe piaciuto generare questo tipo di storia e lui ha creato il video. Il discorso finale di “Io non mi privo” è che la generazione attuale ce la può fare a cambiare le cose, senza scappare. Dentro questo sentimento di paura c’è un attimo di luce, così usciamo tutti, abbandonando questo timore”.
Il disco si chiude con “Suona pianoforte”, dedicato alle persone invisibili che ogni giorno lottano per un futuro migliore. Pensi che la musica, oggi, possa effettivamente costituire un veicolo per migliorare la situazione in cui viviamo?
“Assolutamente sì, la musica, l’arte, la poesia, il cinema, le nuove conquiste, la rivoluzione poetica è proprio questo. Un mondo nuovo dove non ci devono essere cose di vecchio stampo. La gente deve essere libera di amare, anche persone dello stesso sesso, basta con questi concetti da Medioevo, non esiste che gli altri mi dicano chi devo amare, oltretutto ti dicono anche come devi fare. Suona pianoforte racconta tutte storie vere, ho cambiato solo i nomi dei protagonisti per la privacy. Volevo raccontare le persone invisibili, che ogni giorno lottano e mandano avanti il paese. E’ un invito a suonare il pianoforte finché c’è vita in questi polsi, a suonare, a cantare, a portare avanti la voce di queste persone”.
Lo scorso anno hai preso parte al Coca Cola Summer Festival, hai anche aperto i concerti di De Gregori e prima ancora di Ligabue. Quanto queste esperienze ti sono state utili nella creazione di questo disco?
“Tutto quello che ho fatto mi è servito, sono state esperienze che mi hanno insegnato molto, ho imparato molte cose di me, ho vissuto la musica in tutte le sue forme. Sono partito a 20 anni, ho studiato musica, in questi dieci anni ho visto la mia carriera andare in alto, ho fatto scelte precise, avrei potuto frequentare un talent ma non l’ho fatto. Mi piacerebbe che le canzoni tornassero ad essere protagoniste della musica, oggi si parla poco dei brani, si pone l’accento invece sull’aspetto fisico del cantante. Se il contenuto della canzone tornasse ad essere protagonista per comunicare un messaggio, per rendere partecipe il pubblico, sarebbe bellissimo, potremmo cogliere il succo, l’essenza, il bello della musica”.
L’uscita dell’album sarà seguita da un tour?
“Ci sono i primi due instore, il 20 maggio a Modena in un centro commerciale, il 23 a Verona, a cui seguiranno altri appuntamenti, e poi ci saranno tanti concerti con la band, nelle piazze e ovunque si possa creare un’opportunità di presentare le canzoni e questo progetto. Suonare dal vivo, il contatto con il pubblico, è la mia dimensione ideale e la cosa bellissima è che la musica dal vivo è ancora ascoltata. In fondo siamo animali sociali, siamo gente che deve stare assieme, è inutile stare soli con il nostro iphone”.
Questa la tracklist del disco “Noi siamo la scelta”: “Il vuoto di questo tempo”, “Io non mi privo”, “Noi siamo la scelta”, “Lascia la tua impronta”, “Ho conosciuto l’amore”, “Una reazione”, “Ci sono cose che ti cambiano”, “Giuly”, “Suona pianoforte”.
***
Aiutiamo Vincenza Sicari nella maratona più importante, quella per la vita. Firma la petizione lanciata da “Il Popolo Veneto - Giornale Italiano Fondato nel 1921” (clicca qui)
Leggi l'intervista de "Il Popolo Veneto" con Vincenza Sicari (clicca qui)
Leggi l'intervista de "Il Popolo Veneto" con Vincenza Sicari (clicca qui)