Quantcast
Channel: IL POPOLO VENETO
Viewing all articles
Browse latest Browse all 3010

Sanremo 2016 Nuove Proposte: Intervista con Miele

$
0
0
di Francesca Monti
Al Festival di Sanremo 2016, Miele (al secolo Manuela Paruzzo) sarà in gara nella sezione Nuove Proposte e presenterà “Mentre ti parlo, canzone che ha permesso alla talentuosa cantautrice siciliana di vincere Area Sanremo e di conquistare la possibilità di esibirsi sul palco dell’Ariston.
Il brano, in rotazione radiofonica dal 15 gennaio, è stato scritto da Miele e Andrea Rodini ed è accompagnato dal videoclip, disponibile sul canale ufficiale Youtube dell’artista (clicca qui).
“Mentre ti parlo” anticipa il primo disco della cantautrice, dal titolo “Occhi”, che conterrà sei inediti e una cover di un brano scritto da Lucio Dalla e dagli Stadio.
Abbiamo intervistato Miele a pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo (grazie a Manuel Magni di NewTone) e abbiamo parlato con lei del singolo “Mentre ti parlo”, dell’esperienza ad Area Sanremo e del disco “Occhi”.

Manuela, al Festival di Sanremo 2016 sarai in gara tra le Nuove Proposte con il brano “Mentre ti parlo”, in cui racconti l’esigenza di essere indipendenti dalla famiglia, pur amandola incondizionatamente. Com’è nata questa canzone?
“E’ la prima canzone in assoluto che ho scritto, ho frequentato a Milano un’Accademia di musica e ho deciso di iscrivermi e seguire un corso di scrittura, solo che non riuscivo a trovare il modo per iniziare a comporre qualcosa. A un certo punto dopo una telefonata con mio padre dove si parlava del divenire in generale ho iniziato a scrivere delle parole, delle frasi, forse era ciò che non ero riuscita a dirgli al telefono e da lì ho mostrato questa pagina di quaderno al mio insegnante di scrittura di quei tempi, Andrea Rodini, che è il coautore del brano e lui mi ha detto “continua, ci sono delle belle cose”. E da lì è nato “Mentre ti parlo”, che per me è un brano sull’emancipazione, emanciparsi da chi cerca di volerti far fare un percorso che poi non è il tuo, che poi viene consigliato in buona o cattiva fede da altre persone e in quel momento c’è una ricerca di definizione della personalità. Io mi pongo delle domande, chi sono, dove vado e a un certo punto dico “mi lasci andare e se non mi lasci andare vado uguale”. E’ un brano sulla libertà, sulla voglia di camminare con le proprie gambe”.
Come ti stai preparando per il Festival di Sanremo? Quali sono le tue sensazioni?
“Abbiamo lavorato tantissimo sul disco e questa è una delle cose che mi sono piaciute maggiormente, non è proprio una preparazione al Festival ma è confezionare un progetto dove dietro c’è uno studio di tanti anni. Sono contenta di avere la possibilità di portare all’Ariston il mio singolo e di aver collaborato con Massimo Zanotti che è l’arrangiatore degli archi e sarà il direttore d’orchestra che salirà con me sul palco. Abbiamo già fatto le prime prove a Roma, sono andate molto bene, per me è una cosa totalmente nuova, la reazione è stata strana, mi sentivo stordita. Vedere l’orchestra che mi accompagnerà in quel momento, che suona il mio brano, è stata una bella esperienza e aspetto quel giorno con ansia e con un po’ di paura, ma allo stesso tempo non vedo l’ora che arrivi il momento di salire sul palco dell’Ariston e cantare. Siamo agli sgoccioli e speriamo vada bene”.
Arrivi da Area Sanremo, concorso che hai vinto e che ti ha aperto le porte alla partecipazione al Festival. Che esperienza è stata?
“Una meravigliosa esperienza. Area Sanremo è uno dei percorsi per accedere a Sanremo Giovani che dà la possibilità a chi non è supportato da una casa discografica di provare ad arrivare al Festival. Sono rimasta molto colpita sia perché entri in contatto con tantissimi musicisti che vogliono fare il tuo stesso lavoro, e quindi ti fa crescere, ti mette davanti nuovi obiettivi e ti fa fare un po’ il punto della situazione. I giorni prima delle audizioni, durante i seminari abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con grandi musicisti come Ivano Fossati, Mauro Pagani. Oltre alle lezioni, loro ci raccontavano gli aneddoti, le esperienze, le loro avventure che hanno vissuto alla nostra età, e quindi ti rispecchi un po’ nelle loro paure, nel loro percorso, ti senti un po’ più sollevata perché certe situazioni sono condivisibili con altre persone, tutti ci passano attraverso, indipendentemente da dove arrivi. Le audizioni sono andate bene e mi sono trovata il 27 novembre davanti alla Commissione Rai che ha fatto il mio nome e da quel momento sono molto felice, ringrazio della possibilità la Commissione Rai, Carlo Conti e in particolare Area Sanremo che è diventata una piccola famiglia”.
Come mai hai scelto Miele come nome d’arte?
“Non mi ero mai posta il problema di scegliere un nome d’arte, io ero Manuela e andava bene così. Dal momento in cui ho iniziato a fare musica e ho dovuto compilare l’iscrizione ad Area Sanremo c’era la voce nome d’arte. Non volevo mettere il mio nome e cognome per esteso perché oltre a Manuela ci sono altri nomi che mi hanno dato i miei genitori quando ero piccola e volevo trovare un nome nuovo ma che allo stesso tempo mi facesse sentire a mio agio. Miele è stata una scelta istintiva, avevo paura che mi potesse snaturare, che non riuscissi a vedermi con questo nuovo nome. Poi mi sono accorta di averlo riempito con delle caratteristiche che sono coerenti con la mia persona, con la mia personalità, tutti mi dicono sei dolce come il miele, sì però la caratteristica fondamentale del miele è che è molto denso, forte, io penso di avere questo approccio nel momento in cui canto, penso di avere una vocalità abbastanza densa. In primis questa è la caratteristica del miele che penso mi rispecchi tantissimo, poi mi ricorda il giallo dei campi di grano, il colore della mia terra. Quando parto ho la possibilità di vedere questi lunghi campi gialli e quindi è stato anche un omaggio alla Sicilia. Devo dire che mi sento abbastanza Miele anche se non è il mio nome di nascita”.
Ci sono degli artisti che ti piacciono maggiormente e a cui ti ispiri?
“Lucio Dalla in primis, lo ascolto tantissimo, poi mi piace il modo in cui scrive Ivano Fossati. Tra gli artisti stranieri, sono molto attratta dal blues rock, in particolare dalla tematica della malinconia, adoro tantissimo le voci di Janis Joplin, Nick Cave, Tom Waits”.
“Mentre ti parlo” fa da apripista al disco “Occhi” che uscirà a febbraio…
“Il disco sarà formato da brani scritti da me e dalla cover di “Grande figlio di puttana” degli Stadio composta a quattro mani da Gaetano Curreri e Lucio Dalla, è una canzone che ascoltavo tantissimo in macchina quando ero piccola e che oggi mi diverte molto cantare, quindi avevo voglia di fare una mia versione. Successivamente ho avuto la fortuna di poter ricevere due bellissimi regali da due autori a cui sono diversamente legata, una è Gina Fabiani, autrice e cantautrice che ha una voce pazzesca ma anche una penna meravigliosa, che ascoltavo da tanto tempo, quindi avere la possibilità di cantare un suo brano, “Questa strada”, mi ha fatto piacere. L’altro pezzo porta la firma di Eugenio Sournia, il leader dei Siberia, che ho avuto la fortuna di conoscere nella serata del 27 novembre perché anche loro erano in gara per entrare a Sanremo Giovani. Sono rimasta molto colpita dalla loro canzone “Gioia”, perché suonavano con strumenti veri, dove non c’era l’influenza della musica elettronica e io sono ancora molto attratta da quel suono, così è nata un’amicizia con Eugenio e un giorno mi ha fatto sentire questo brano, “Gli occhi per vedere”, che mi piace tantissimo e ho deciso di inserirlo nel disco. “Occhi” sarà composto da sette tracce e ho deciso di chiamarlo così per fare un omaggio al mio sguardo, perché penso che la mia attività di cantautrice sia iniziata nel momento in cui ho trovato il coraggio di scrivere “troverai i miei occhi magari meno storti”. Ho avuto sempre un rapporto particolare con il mio sguardo, l’ho sempre considerato un punto debole, forse perché si evinceva la mia timidezza, invece poi col tempo l’ho amato, anche se mi metteva in difficoltà, fino a farlo diventare il mio orgoglio. E quindi vorrei che da punto di debolezza diventasse il mio punto di forza definitivamente”.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 3010

Trending Articles