“Ho sempre potuto sapere una cosa: che potevo contare su di voi e questa è stata una costante di questi 25 anni”, ha scritto oggi su Facebook Luciano Ligabue, dopo il mega concerto di ieri sera al Campovolo di Reggio Emilia, da lui definito il suo concerto più lungo di sempre.
Il 19 settembre 2015 è un giorno che resterà indelebile nei cuori dei fan di Ligabue accorsi al Campovolo per festeggiare i 25 anni di carriera del cantautore. E’ stato uno “show dei record”, con 150 mila fan arrivati da tutta Italia e più di mille dall’estero, con un incasso di 7 milioni e mezzo di euro, il più alto mai realizzato in Italia da un artista italiano con un solo concerto.
Un impianto da oltre 560 casse e 19 torri acustiche, l’ambizioso progetto di riproporre sul palco per intero le canzoni di due dischi che hanno segnato la carriera del rocker di Correggio, ovvero il suo primo album omonimo, Ligabue, del 1990, e Buon compleanno Elvis, del 1995, nonché nel terzo tempo dello show le migliori canzoni tratte da Giro del mondo, il disco contenente i suoi ultimi singoli C’è sempre una canzone, A modo tuo, I campi in aprile e Non ho che te. Ad accompagnare Liga sul palco i ClanDestino, la band che lo ha affiancato all’inizio della sua carriera, la Banda, la sua formazione del 1995, e il suo gruppo attuale, composto da Michael Urbano alla batteria, l’inseparabile Fede Poggipollini, alle chitarre con Niccolò Bossini, Davide Pezzin al basso e Luciano Luisi alle tastiere.
Ligabue, giacca e occhiali da sole, e un pupazzo di Elvis Presley come mascotte, ha cantato per oltre tre ore, facendo emozionare, ballare e cantare il pubblico.
Lo show è iniziato sulle note di Balliamo sul mondo, passando per tantissimi grandi successi, da Bambolina e barracuda, a Piccola stella senza cielo, da Marlon Brando è sempre lui a Non è tempo per noi, da Sogni di rock ‘n’ roll a Il giorno di dolore che uno ha, da Certe Notti a Ho perso le parole e Urlando contro il cielo, regalando momenti emozionanti come quando le immagini sul maxischermo hanno ricordato le persone scomparse care al Liga, tra cui il padre Giovanni Ligabue, Angelo Carrara, primo manager, e Feiez.
Il mega concerto si è concluso con i fuochi d’artificio e la standing ovation dei 150 mila presenti.
Sono passati 25 anni dall’inizio della sua carriera, ma l’entusiasmo e l’energia di Ligabue e la capacità di trascinare ed emozionare il pubblico con le sue canzoni, è rimasta immutata nel tempo.